L’epopea non decolla

Al Teatro del Giglio di Lucca va in scena Vangelo secondo Lorenzo, una serie di quadri che vorrebbero ricostruire un’epoca oltre alla vita esemplare di Don Milani, ma restituiscono, al contrario, eccessi retorici in forma didascalica.

Raccontare tutto non è mai possibile. Eppure lo sforzo di Leo Muscato e Laura Perini pare essere proprio quello: riproporre in circa due ore e mezza di spettacolo l’intera esistenza – il pensiero, le opere e gli scritti – del prete/operaista di Calenzano e del prete/pedagogo di Barbiana.
Purtroppo, la forma usata per raccontare questa epopea contemporanea non ha la forza (né i dialoghi la credibilità) per dare afflato a una simile intenzione. In effetti, senza l’ironia di un Ariosto, il superomismo di un Milton o la passione sommersa eppure carnale di un Tasso, è ben difficile scrivere un poema epico. Sulla scena, poi, tradurre in immagini pensieri e parole attraverso una serie di quadri – narrativamente conseguenti ma formalmente disgiunti – finisce per risultare in una forma similare a quella della fiction televisiva: dove una serie di scene ricostruiscono un’inquadratura (in questo caso, un discorso narrativo) che rimane a sé stante – seppure contribuisca al progresso cronologico della vita di Lorenzo Milani.
La sensazione, almeno per noi, è stata quella di trovarci di fronte a un’opera pedagogica, un exemplum, che ha sì una forte matrice di denuncia sociale (basti pensare al racconto della vita degli operai tessili di Prato che, dopotutto, tra mancanza di garanzie e di assicurazione, non è dissimile da quella dei lavoratori attuali grazie a normative emanate dai cosiddetti Governi di centro-sinistra – dalla Legge 30 fino al Jobs Act), ma che perde di consistenza proprio per quel suo essere eccessivamente retorica, assertiva e, in fondo, confinata a quel periodo storico sia per tipo sociale che per caratterizzazione dei personaggi (quando, al contrario, gli agganci con la realtà attuale potrebbero essere stringenti).
I personaggi, soprattutto, risultano tagliati con l’accetta: l’industriale pedofilo è malvagio, il sottoproletario con cinque figli è buono e disperato, il prelato colto è la mano armata di una Chiesa matrigna (ne sapranno qualcosa un Pino Puglisi o un Óscar Romero), e così via. Ma queste generalizzazioni, a teatro, risultano stantie, allontanano il dubbioso e confortano il credente. Al contrario, a noi piace il teatro che non culla nelle certezze, bensì suscita scandalo, turbando le coscienze, ponendo domande, risvegliando le menti sopite tra reality e fiction.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro del Giglio
piazza del Giglio 13/15 – Lucca
martedì 27 marzo, ore 21.00

Vangelo secondo Lorenzo
scritto da Leo Muscato e Laura Perini
regia Leo Muscato
con Alex Cendron nella parte di Lorenzo Milani
con (in ordine alfabetico) Alessandro Baldinotti, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Nicola Di Chio, Silvia Frasson, Dimitri Frosali, Fabio Mascagni, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Beniamino Zannoni
e con cinque bambini nel ruolo degli allievi della scuola di Barbiana
scenografia Federico Biancalani
costumi Margherita Baldoni
disegno luci Alessandro Verazzi
assistente alla regia Alessandra De Angelis
produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Arca Azzurra Teatro, Teatro Metastasio Stabile della Toscana
per Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato

Foto Ilaria Costanzo