Porta a porta

Al Teatro 7 di Roma ha trionfato Vattene amore, commedia semplice e attuale con Beatrice Fazi e Fabrizio Giannini, alle prese con gag e musica da karaoke.

Un pianerottolo per due potrebbe essere la sintesi di Vattene amore, commedia di Antonio Antonelli, sceneggiatore di talento di molte fiction di successo, che ha visto per protagonisti Beatrice Fazi e Fabrizio Giannini.
Un duo molto affiatato che, dal 20 novembre al 2 dicembre, ha regalato risate e buonumore a un pubblico variegato e molto attento, che spesso ha interagito a sorpresa anche dalle poltrone, al Teatro 7 di Roma.
Dimenticare le chiavi di casa è sempre un bel pretesto per suonare al campanello della vicina e chiedere ospitalità in una giornata afosa a ridosso del Ferragosto; è quello che capita a Lorenzo, detto Lollo e non Renzo, e a Lucia, impiegato dell’IKEA lui e maestra precaria lei, nonché vicini di casa con la passione del karaoke, che in un passato recente hanno trascorso insieme una notte dopo una serata da sballo a cantare in un locale.
Entrambi rimasti a Roma per uno scherzo del destino, trascorrono il tempo di quella giornata a ricordare il loro fortuito incontro e a progettare, tra alti e bassi di una canzone, la loro vita insieme. Pregi ma soprattutto difetti vengono risvegliati all’interno di un appartamento essenziale che riempie la scena, su cui si aprono e si chiudono le due porte di casa di questa stramba coppia di dirimpettai appassionati.
Uno spettacolo esilarante, senza pretese, se non quella di divertirsi ascoltando in dialetto romanesco le battute di Giannini mentre duetta con la sua collega salernitana dai lineamenti asiatici, due attori che si dividono tra fiction e teatro che sanno farsi voler bene dal loro pubblico.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro 7
via Benevento, 23 – Roma
fino a domenica 2 dicembre, ore 21.00
(durata 1 ora e venti senza intervallo)

Vattene Amore
di Antonio Antonelli
regia Antonio Antonelli
con Beatrice Fazi, Fabrizio Giannini
scenografia Alessandra Ricci
luci Marco Laudando
consulenza artistica Giancarlo De Simone