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La quarta edizione del Vignale Monferrato Festival sta giungendo alla conclusione proprio mentre vi stiamo scrivendo. Noi di Persinsala vogliamo provare a raccontarvi la portata di un weekend di danza negli affascinanti luoghi del Monferrato

Aperto dalla prima regionale dell’affascinante Tempesta di Giuseppe Sporta/Aterballetto il 22 ed il 23 giugno, il Vignale Monferrato Festival rappresenta una vera e propria boccata d’aria nell’estate piemontese. Il progetto di Piemonte dal Vivo, in collaborazione con Torinodanza – Teatro Stabile di Torino, è oramai giunto alla quarta edizione e, sotto la direzione di Matteo Negrin, la rassegna si è oramai definita come un punto di riferimento importante per gli amanti della danza andando a collocarsi in un territorio dove l’arte coreutica possedeva già una lunga tradizione. Noi di Persinsala siamo andati a toccare con mano questa ricchezza del Monferrato, in una tre giorni che ha rappresentato il quarto e penultimo weekend del festival.

La serata di venerdì 13 luglio si è aperta con Re:Rosas, una riproposizione della pièce Rosas danst Rosas della coreografa Anne Teresa De Keersmaeker che ha visto diverse scuole di danza della zona e di Torino reinterpretare questo lavoro oramai mitico. Dopo questo avant-goût, Silvia Gribaudi ha portato in scena la sua ultima produzione, R.OSA 10 esercizi per nuovi virtuosismi, un lavoro che riflette sulle trasformazioni del corpo e sullo sguardo che posiamo su di esso, attraverso meccanismi riduttivi che delineano una violenza scopica. Sul palco, Claudia Marsicano (premio UBU 2017 come “Nuova attrice under 35”) interpreta alcuni esercizi, poco importa il numero preciso (esso, infatti, perde rapidamente la propria importanza durante la performance) attraverso un’immediatezza rara e sensibile. La violenza ed il giudizio morale che formano la “presa” scopica con la quale noi violentiamo costantemente il mondo, ci sono sottratte immediatamente al fine di installare un’altra logica: quella di una leggerezza che sorprende ogni volontà riduttiva. La Marsicano si dona al pubblico, creando, fin dai primissimi momenti, un dialogo festivo che non concepisce rifiuti e opposizioni. Gli “esercizi” divengono un’attività comune, atto quasi ritualistico per esorcizzare ogni moralismo, luogo dove una comunità – termine importantissimo in questo festival – si riunisce e si stringe in una danza travolgente. Un vento di ironia scuote la piazza di Vignale Monferrato e il sorriso emerge come una necessità senza scopo sui volti del numeroso pubblico. La Marsicano lavora un minimalismo esilarante che tocca l’apogeo nell’interpretazione di Toxic di Britney Spears, dove la plasticità del videoclip si compatta nella strepitosa versione facciale della performer napoletana.

Il giorno successivo, sempre a Vignale, nei giardini del magnifico Palazzo Callori, è andato in scena #oggièilmiogiorno, punto di arrivo di un progetto pluriennale ideato dalla stessa Gribaudi insieme a Matteo Maffesanti. La tradizione e la contemporaneità si sono incontrare in un ballo partecipativo, dove il “paese”, l’arte e la ricerca “fanno comunità”, facendo risuonare una voce unica che ha toccato profondamente l’emozione del pubblico.

Si è così giunti a domenica 15 luglio, quando l’attenzione si è spostata qualche chilometro più in là, a Orsolina28, prezioso spazio dedicato alla danza e alla formazione che riposa sulle colline di Moncalvo. In questo luogo di pace, dove la contemplazione si sposa con l’impegno e la concentrazione fisica, si è svolto un evento a dir poco eccezionale. Un titolo significativo e che riassume perfettamente la forma e la sostanza di una pièce unica: Duo Goldberg. In scena la coreografa Adriana Borriello, celebrata artista tra le fondatrici del gruppo belga Rosas insieme a Anne Teresa de Keersmaeker, e la pianista Gilda Buttà, interprete d’eccezione di opere di Morricone e Piovani tra gli altri. Mentre Adriana Borriello danza, Gilda Buttà interpreta magnificamente la composizione di Bach creando un movimento circolare e tensionale che lavora nella continuità. Tra le due, non vi è nessun contatto fisico, ma una tensione che abbraccia e che non si scioglie mai. L’intesa eccezionale fra le due artiste permette lo sviluppo di un intenso dialogo sentimentale che sfoca ogni identità ed indipendenza, consacrandosi in un lavoro di grande completezza, unico, nel quale le singolarità si mantengono e circolano ma sottraendosi ad ogni logica della preminenza. Mai avevamo assistito ad una versione così gioiosa delle Variazioni Goldberg! La versione di Borriello/Buttà permette l’immersione nella superficie dell’opera, attraverso “un allestimento in forma di concerto” che, lungi dalla volontà di eviscerare l’opera, riesce a mantenere una logica tensionale epidermica, dove riecheggia la celeberrima frase hegeliana «non c’è niente di più profondo di ciò che appare in superficie». Lì, in quel luogo così esposto, avviene l’opera; in altre parole, noi la incontriamo mentre lei si realizza sulla pelle, la nostra e quella della Borriello. Il culmine dell’opera è dunque il “tocco”, il luogo dove l’io perde la propria identità e si realizza l’indistinguibilità tra l’io e l’altro. Come in Derrida, il tocco infrange ogni distinzione, facendo precipitare l’essere nella propria tensione materiale, in quella “presa” dove nulla è più definibile. Ecco dunque che dopo aver percorso visivamente il corpo della Borriello, nel quale la propria carnalità si espone insieme alla propria memoria, noi siamo attratti dal suo sguardo affascinante e malizioso, che si volge, immediatamente e drammaticamente, in atto medusesco dal quale non è possibile liberarsi. Solo la rottura finale dell’incantesimo, che coincide con la ripresa della prima Variazione, permette la cessazione dell’incantesimo e il dissiparsi dell’opera. Ma qualcosa rimane, proprio lì, sulla nostra pelle, come un atto senza memoria.

Gli spettacoli hanno avuto luogo:
Venerdì 13 luglio 2018, ore 21.30

Piazza del Popolo, Vignale Monferrato

Re: Rosas
Compagnia Rosas
con le scuole di danza “A.S.D. Centro Ricerca Danza” di Torino,“A.S.D. ArteInMovimento” di Giaveno, “Peter Larsen Dance Studio” di Alessandria, “Arkhé Danza” di Casale Monferrato e “Danza Più” di Casorzo
durata 13 minuti

R.OSA. 10 esercizi per nuovi virtuosismi
concept, coreografia e regia Silvia Gribaudi
performer Claudia Marsicano
disegno luci Leonardo Benetollo
costumi Erica Sessa
consulenza artistica Antonio Rinaldi, Francesca Albanese, Giulia Galvan, Matteo Maffesanti
produzione Associazione Culturale Zebra, La Corte Ospitale, Silvia Gribaudi Performing Art
coproduzione Santarcangelo Festival con il supporto di: Qui e Ora Residenza Teatrale – Milano, Associazione Culturale in collaborazione con Armunia Centro di residenze artistiche – Castiglioncello / Festival Inequilibrio, AMAT Ass. Marchigiana attività teatrali, Teatro delle Moire / Lachesi LAB – Milano, CSC Centro per la scena contemporanea – Bassano del Grappa
durata 50 minuti

Sabato 14 luglio 2018 ore 21.30
Piazza del Popolo, Vignale Monferrato

#oggièilmiogiorno
di Silvia Gribaudi
progetto di comunità con gli abitanti del Monferrato
durata 60 minuti

Domenica 15 luglio 2018, ore 21.30
Sala Ailey, Orsolina28 – Moncalvo

Duo Goldberg
musica Johan Sebastan Bach, Goldberg Variations
coreografia e danza Adriana Borriello
pianoforte Gilda Buttà
consulenza musicale per la coreografia Giovanni Bacalov
disegno luci Giovanni Marocco
assistente alle prove Ilenia Romano
produzione Atacama Onlus, Compagnia Adriana Borriello
durata 60’

Piemonte dal Vivo, in collaborazione con Torinodanza – Teatro Stabile di Torino, presenta:
Vignale Monferrato Festival
dal 22 giugno al 21 luglio 2018
Programma completo: www.piemontedalvivo.it/vignale-monferrato-festival