Crollare sotto il peso della mente

Massa. Terra ostica per la cultura (un po’ come la Versilia) eppure qualcosa si muove. Il castello Malaspina è aperto. La sera. Non solo. Per tutta l’estate 2017 sono programmati una serie di eventi che spaziano dal teatro contemporaneo a quello dialettale, dalle presentazioni di libri alle serate musicali e agli incontri di yoga.

Alcuni impavidi e irriverenti giovani stanno dando vita a una serie di serate culturali a Castello Malaspina, grazie all’iniziativa del Punto Ristoro, al contributo di sponsor privati, e all’organizzazione di If Prana – piccola e dinamica Compagnia versiliese – che gestisce una mini stagione di teatro contemporaneo.
In questo contesto, martedì 1° agosto, mentre una manifestazione di canto dialettale allietava una piazza del centro cittadino, gli avventori del Punto Ristoro hanno potuto assistire a uno spettacolo di teatro danza, Whispers di Silvia Bennet, in una versione site specific della durata di mezz’ora.
Ispirato all’Otello, il lavoro di Bennet (che è autrice della coreografia ed è affiancata in scena da Carolina Amoretti) è un viaggio nei meandri oscuri, e quasi perversi, di una relazione, fra i lacci che legano all’altro, nei labirinti dei pensieri. Una lettura dell’Otello – di un particolare aspetto di Otello – intensa, che riesce a suscitare domande, ad aprire nuove strade. O, forse, sarebbe meglio scrivere: piccoli vicoli bui e tortuosi, per avventurarsi dentro il testo shakespeariano. Un lavoro che ha a che fare con la complessità e si tuffa in essa, nelle domande profonde, nascoste, segrete, legate ai grandi crimini coniugali – parafrasando il titolo del libro di Eric Emmanuel-Schmidt.
Ancora più interessante, però, è il fatto che in scena si mantenga una viva ambiguità, tanto all’interno del singolo personaggio, quanto riguardo i ruoli, al punto che è difficile decidere quali siano effettivamente i personaggi rappresentati (aldilà di un leggero trucco scuro che suggerisce un Otello per la Bennet), cosicché alla fine non si capisce più chi sia che uccide chi. Anche Iago è presente, e la dinamica cui si accennava è estesa ad altri forti legami, a colui che è ritenuto amico fidato ed è, al contrario, nemico.
L’ostilità nella relazione può anche non essere consapevole, può restare nascosta nel profondo del cuore o dell’inconscio: lasciandoci pensare che, in fondo, chiunque ci sia molto vicino è contemporaneamente un nemico e, potenzialmente, un assassino (per lo meno della psiche e dello spirito).
In scena la sottile violenza dello stare insieme: il subdolo permanere nella mente, l’insinuarsi nelle scelte, nella capacità di comprendere, nell’intelligenza stessa.
Due individui si inseguono, non possono stare lontani, si cercano.
Volontariamente o meno, risvegliano i fantasmi interiori, i demoni, i lati oscuri, in sé e nell’altro. I due si avvelenano l’un l’altro, si distruggono. Chi sei, chi ero, di cosa mi stai parlando? Dove sono? Confusione. I contorni si sfumano, i confini dell’identità si sfaldano, sono sottoposti a tensione, distorsione, si sciolgono. Molto efficace, sotto questo aspetto, la sequenza in cui le danzatrici si tirano e deformano vestiti e volto, con scelta e gestione dei tempi del gesto davvero ben calibrate. Altrettanto forte e ben realizzata nei tempi la scomparsa e riapparizione della mano dietro la porta (talmente riuscita da far svanire il rischio cliché): scompare come una morte lenta, che quasi si crede scampata, e riappare come un serpente tentatore.
In generale lo spettacolo è costruito su un calibrato dosaggio dei tempi e dei ritmi. Interessanti le musiche o, per meglio dire, il commento sonoro: tracce di suoni elettronici campionati, dal sapore freddo.

Lo spettacolo è andato in scena:
Castello Malaspina, Punto Ristoro

Massa (MS)
martedì 1° agosto, ore 21.00

Whispers
coreografia Silvia Bennett
con Carolina Amoretti e Silvia Bennett
co-produzione IF Prana