Inferno al Paradiso

Teatro-Biblioteca-Quarticciolo-romaPresso la Biblioteca Teatro Quarticciolo va in scena Zoo Paradiso, uno straziante ricordo della guerra in Ex-Jugoslavia.

Zoo Paradiso, scritto da Riccardo de Torrebruna nel 1996, era stato concepito come una risposta artistica e allo stesso tempo un rifiuto verso l’assalto mediatico che in quel periodo avevano avuto i luoghi colpiti dalla guerra bosniaca e, prima tra tutti, la città di Sarajevo. In quell’anno il testo, che in Italia vinse il premio “E. Maria Salerno” per la drammaturgia, venne messo in scena dall’Actors Studio per la regia di Susan Batson e la supervisione artistica di Arthur Penn.
Due uomini, Mustafa e Milutin, un guardiano dello zoo e un visitatore, facili bersagli per i cecchini cetnici, restano confinati sul retro del deposito-macelleria dello zoo, lottando per la sopravvivenza, tra il freddo dell’inverno che sta arrivando e i viveri che iniziano a scarseggiare. Tra i cumuli di macerie e i versi strazianti degli animali sofferenti, in uno scenario infernale, i giorni che passano vengono scanditi dalla scomparsa delle bestie dello zoo: dapprima un orso tibetano che trascina via con sé un susseguirsi di morti funeste.
Ma la solidarietà tra i due protagonisti e così anche la monotonia straziante con cui attendono la fine (intesa sia come morte sia come fine della guerra), viene interrotta dall’arrivo di Sanja, un’ornitologa colpita a morte dal cecchino. Rabbia per l’impotenza di non poter salvare la vita da una parte, codardia e rifiuto di prestare soccorso dall’altra sono i sentimenti contrastanti che li portano allo scontro finale: Mustafa, un musulmano bosniaco, si lancia in una veglia funebre estenuante e allucinata mentre Milutin, un serbo con il pallino della caccia, rimane attaccato morbosamente al suo istinto di sopravvivenza, alla legge incontestabile della natura dove i più forti vincono sui più deboli, preso com’è dalla sua ossessione per un “pezzo di carne”.
Quest’ultima parte è la più ispirata e delicata del dramma, dove i sentimenti dell’uomo grande e grosso per la giovane ricercatrice esplodono in un afflato di tenerezza e una delicatezza disarmante. Sogni-ricordi che affollano la mente dove le vite umane sono fragili come quelle degli uccellini appena nati. Sogni o allucinazioni che diventano metafora della devastazione e del caos prodotto dalla guerra. E così, Mustafa insegue Sanja per l’ultima volta e Milutin, l’ultimo orso, rimasto solo tra le sue lamentele e smanie carnivore, non può far altro che diventare egli stesso il bersaglio-preda e porre fine, così, alla totale distruzione dello zoo di Sarajevo.

zoo-paradiso

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Biblioteca Quarticciolo
via Ostuni, 8 – Roma
da venerdì 6 a domenica 8 dicembre
orari: venerdì e sabato ore 21.00, domenica ore 18.00

Trousse presenta
Zoo Paradiso
di Riccardo de Torrebruna
regia Riccardo de Torrebruna
con Jonis Bascir, Riccardo de Torrebruna, Margherita Mannino
voce speaker Marco Guadagno