La famiglia è uno zoo terrificante

Dall’omonimo romanzo di Isabella Santacroce il giovane autore Giovanni Franci ci regala uno spettacolo indimenticabile e grottesco

«Di mia madre ho conosciuto solo gli opposti e confondendoli li ho dimenticati… Una madre si ama sempre. Anche quando si odia».
L’adattamento teatrale di Zoo, romanzo di Isabella Santacroce, realizzato dall’autore Giovanni Franci, si è rivelato agli occhi degli spettatori romani una scommessa vinta sotto ogni aspetto. Il Teatro Argot Studio ha ospitato il monologo recitato da una coinvolgente e intensa Alessia Innocenti la cui interpretazione live si alterna e si fonde a musiche e melodie noise e a registrazioni della sua stessa voce. La Innocenti, che si è occupata anche della regia insieme a Corrado Russo, ha inoltre interpretato il personaggio di Lei addentrandosi con abilità indiscutibile in toni e registri oscillanti fra dimensioni diametralmente opposte.
La tragedia di una famiglia che nasconde gabbie crudeli, celate dalle sbarre liquide della pioggia che cade, si incarna nella figura di una madre troppo gonfia di vita e sprezzante dell’esistenza dei suoi stessi familiari, di un marito rassegnato, padre-amante della sua stessa figlia, e soprattutto di Lei, costretta all’interno di un nucleo dal quale non può e non vuole evadere. Il disprezzo della ragazza nei confronti di quella madre bellissima, assente e ingombrante al tempo stesso, aumenterà dopo la morte del padre e si trasformerà finalmente in odio in un crescendo in cui il dramma acquisterà davvero i contorni di una tragedia greca. Man mano che la storia si deforma Lei si libera dei suoi abiti ordinari per indossare un’armatura, la veste che separerà il passato dal punto di non ritorno. L’uniforme rappresenta la volontà di immergersi ormai consapevolmente nello Zoo, di trascinarvi anche la madre, anzi di trasformarsi nella sua guardia carceraria e nel suo tormento.
L’adattamento del romanzo coglie perfettamente lo spirito che anima l’opera letteraria della Santacroce, un personaggio controverso, fuori dalle righe, ma anche una delle scrittrici italiane contemporanee più interessanti e “perturbanti”. Il merito di Franci è stato, a parere di chi scrive, quello di aver concentrato in un unico monologo una storia in cui la morte, il decadimento fisico e morale e in questo caso anche l’incesto si accompagnano a dimensioni in cui la cifra è quella del mostruoso, del grottesco.
Il giovane autore, segnalato come uno dei più promettenti della scena italiana, raggiunge il successo con la tragedia intimista Public Toilet e soprattutto con Certi discorsi, finalista, nel 2008, al premio Patroni Griffi.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Argot Studio
via Natale del Grande, 27 – Roma
fino a domenica 5 Febbraio, ore 21.00

Zoo
tratto dall’omonimo romanzo di Isabella Santacroce
di Giovanni Franci
regia Alessia Innocenti, Corrado Russo
con Alessia Innocenti
light designer Nuccio Marino
elaborazione sonora Saverio Damiani