Ballata di ordinaria follia

Lo spettacolo di Loizzi, ispirato ai mondi di Bukowski e di Tom Waits, ne ruba gli echi con il sogno di un pagliaccio votato alla libertà, al vino e alle donne.

Un mondo onirico e surreale ispirato a Tom Waits e a Bukowski, a cavallo tra dissacrazione e poesia. Una carrellata visionaria in cui si mischiano i ricordi ai sogni del protagonista, una scena che ora è un circo di periferia, ora una sorta di asilo di bambini terribili, ora un luogo della memoria distorto e annebbiato dall’alcool. Il nuovo spettacolo dei Mercanti di Storie, che ha debuttato giovedì 27 ottobre al Teatro Della Contraddizione, scritto e interpretato da Massimiliano Loizzi in compagnia del musicista Giovanni Melucci, è il sogno del suo stesso protagonista che racconta la propria improbabile biografia.

Tutto comincia con l’attacco alla quarta parete, ma il coinvolgimento del pubblico non ha niente di violento o accusatorio.

È piuttosto un rituale iniziatico con il quale Loizzi spoglia lo spettatore, lo disarma, lo destruttura: sparpaglia qua e là invettive e motteggi, lo prende in ostaggio, ne fa il suo giocattolo, lo strapazza e lo costringe al sincero terrore di essere chiamato in causa. Lo umilia, ma all’interno di un gioco. Lo spettatore, alle strette, inizia a ridere. Ride per non arrabbiarsi, ride di se stesso, ride perché era venuto ad assistere a uno spettacolo e si ritrova a doversi mimetizzarsi con l’arredo per salvarsi dall’ironia collettiva. E se ha la fortuna – ma lo capisce solo a posteriori – di essere stato sufficientemente schernito, mortificato e offeso, si ritrova, nudo e divertito, a rispecchiarsi in quel caotico e folle scenario circense che lui stesso contribuisce a popolare.

Questo, naturalmente, è solo l’incipit. Il sogno – annunciato da Loizzi in apertura di performance – che, in verità, sembra un incubo nei primi minuti, inizia ben presto a prendere forma. E lo spettatore-iniziato – dopo essere stato volgarmente importunato da quello che, a tutti gli effetti, pare essere un ubriacone – vinto e imbarazzato, prende a sorvolare come un funambolo le notti sporche e bagnate dei dimenticati.
Loizzi grida visioni e le sue parole sarebbero pesanti come la nostalgia nera della notte se non fossero inframmezzate di nonsense, spunti satirici e turpiloqui. Mentre tutto un concerto di lucine – le abatjour che danno il titolo allo spettacolo – regalano alla scena il sapore dolciastro di uno strano e scalcinato albero di Natale, intorno al quale ci si scopre bambini; e bambino è Loizzi stesso, seppur velenoso e terribile nei suoi giochi deliranti.

 
Notevole l’idea che ha avuto la compagnia per la preparazione dello spettacolo: chiunque poteva condividere una propria esperienza onirica su di un blog appositamente creato e il risultato è poi diventato materia drammaturgica, in parte improvvisata ma, sempre e comunque, distorta da una tangibile e consistente presenza alcolica. Lo spettacolo si alimenta di continui ed efficaci rimandi a Bukowski e a Tom Waits mentre le musiche e gli arrangiamenti del bravo Giovanni Melucci, assieme a una scena da mondo dei balocchi derelitto e cascante, restituiscono a tratti la poesia dei clown tragici.
Verrebbe voglia di restare (chi l’avrebbe mai detto?), una volta calato il sipario, all’interno di quella scena in cui si è stati sequestrati, dove ci si è sentiti partecipi e della quale, uscendo, si sente già la mancanza. E verrebbe voglia di rivederlo, lo spettacolo, perché l’improvvisazione propria di Loizzi lo rende, ogni volta, differente.
Unico neo: un pubblico che non ha riempito la sala. Ed è un peccato, prima di tutto perché Loizzi avrebbe probabilmente preferito attingere a un più nutrito vivaio di potenziali vittime per la sua attitudine alla pubblica derisione; ma soprattutto il dubbio è che il pubblico milanese non sia abbastanza curioso e propositivo da riuscire a tenere d’occhio con continuità realtà interessanti come il Teatro della Contraddizione e spettacoli che, come quello dei Mercanti di Storie, lasciano il segno.

Lo spettacolo continua:
Teatro della Contraddizione
Via della Braida, 6 – Milano
fino a domenica 6 novembre
orari: fino a lunedì 31 ottobre e da giovedì 3 a domenica 6 novembre, ore 20.45
Compagnia Mercanti di Storie presenta:
Solo con Abatjour
ovvero come ho salvato il mondo
scritto e interpretato da Massimiliano Loizzi
musiche e arrangiamenti di Giovanni Melucci
luci e scene di Luna Mariotti
suoni di Marco Casari