La parabola della Trilogia sull’Identità è compiuta

Arriva a Teatri di Vita di Bologna, all’interno dell’iniziativa Generazione Scenario 2017. Prime rappresentazioni organizzata dall’Associazione Scenario il discusso spettacolo vincitore del Premio Scenario 2017.

Un eschimese in Amazzonia è il terzo e ultimo capitolo della Trilogia sull’Identità creata da Liv Ferracchiati e la Compagnia The Baby Walk, che affronta un argomento molto attuale ma poco conosciuto: il discorso sul genere. La metafora dell’eschimese risulta, quindi, subito pregnante: citazione dell’attivista Porpora Marcasciano, che fa riferimento al “contesto socio-culturale avverso che compromette, ostacola, falsifica un percorso che potrebbe essere dei più sicuri e dei più tranquilli”.
Perché cos’è, o meglio chi è, un transgender? Lo spettacolo sembra non avere una risposta chiara e precisa, mentre l’attenzione si concentra sulla rivendicazione di un’identità contrastata, non normalizzata, non regolamentata.
Peter Pan guarda sotto le gonne e Stabat Mater, i primi due capitoli della Trilogia, affrontavano l’argomento da due prospettive diverse ma comunicanti: il primo tramite la danza, il secondo attraverso la parola rappresentata come relazione. Entrambi si distinguono da quest’ultimo capitolo perché è solamente qui che entra in gioco l’elemento autobiografico, in senso non solo drammaturgico ma scenico.
Per la prima volta, infatti, è la stessa autrice e regista Liv Ferracchiati a farsi carico della responsabilità totale di presentarsi al pubblico in tutto il suo essere. Contraltare, a volte scomodo altre rassicurante, un Coro composto da quattro figure compatte e dinamiche. Sul palcoscenico nient’altro che un microfono su un’asta, un pallone da calcio e una sedia con una giacca sopra. L’essenziale è l’elemento parola: Liv conduce un gioco serrato, incalzante, che passa dai luoghi comuni sull’argomento a esempi famosi e ambigui come Lady Oscar o Amanda Lear. Lo stereotipo è dissacrato in diversi modi, mentre trova spazio anche una velata critica al nonsense a cui ci sottopongono i media mettendo sullo stesso piano la vittoria di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti e l’ultima puntata di MasterChef Italia.
Diverse canzoni fanno da spalla ai discorsi di Liv, una su tutte: Vita spericolata di Vasco Rossi. Dapprima recitata e inframmezzata con il racconto – che prosegue con linearità; poi canticchiata dal Coro fino a essere urlata a squarciagola da tutti (Liv compresa).

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatri di Vita
via Emilia Ponente, 485 – Bologna
sabato 2 e domenica 3 dicembre
orari: sabato, ore 22.30 – domenica, ore 18.00

Un eschimese in Amazzonia
ideazione e testo Liv Ferracchiati
scrittura scenica Greta Cappelletti, Laura Dondi, Liv Ferracchiati, Giacomo Marettelli Piorelli, Alice Raffaeli
Con Greta Cappelletti, Laura Dondi, Liv Ferracchiati, Giacomo Marettelli Priorelli e Alice Raffaeli
suono Giacomo Agnifili
produzione Compagnia The Baby Walk