Leo Bassi: come il buon vino, migliora col passare del tempo

Seconda giornata per Persinsala a Kilowatt Festival, nella nuova location di Cortona.

Il Teatro Signorelli si presta all’allestimento ideato da Luigi De Angelis per lo spettacolo Addio Fantasmi con la drammaturgia di Chiara Lagani, interpretato da Anna Bonaiuto e Valentina Cervi. Tratto dall’omonimo romanzo di Nadia Terranova, non è sufficiente l’ottimo utilizzo delle luci o la prova attorale di Bonaiuto per rendere attuale un testo che nasce da una trama fin troppo utilizzata – anche a livello cinematografico. Il passato ritorna, grazie a un incidente esterno – un tetto che risente del passare degli anni – per fare precipitare una situazione di fragilità e mettere a confronto l’ennesima figlia abbandonata dal padre che dà la colpa della propria infelicità (ormai alla soglia dei quarant’anni) alla madre e quest’ultima, che sembra non aspirare ad altro che a diventare nonna. Due solitudini che si incontrano, i non detti che esplodono, la ricerca di un’amicizia o condivisione di esperienze quando ormai è troppo tardi per entrambe. Maternità e voglia di cura: la prima rifiutata, e sembra quasi una colpa, la seconda trasposta in un futuro che non vedrà mai la luce. La voce esterna, dell’operaio, che si materializza quasi fosse un Codice Morse luminoso aprendo squarci di consapevolezza, che non avranno seguito, ovviamente, a causa della passività della figlia tutta rinchiusa su se stessa nella spasmodica attesa del ritorno di una figura genitoriale inetta. Padri assenti, madri votate alla causa della maternità (più necessità riproduttiva o sociale che bisogno o scelta): l’importante è che tutto vada bene almeno in apparenza. Un palesarsi sulla scena di frammenti di esistenza, con la lentezza e il vuoto che contrassegna la vita delle due protagoniste. Nessun battito d’ali. Un prodotto mainstream adatto probabilmente per i grandi teatri nazionali che fanno del già visto la loro linea guida.

Spettacolo pirotecnico, al contrario, quello di e con Leo Bassi, 70 Anni, sul palco di una gremita piazza del Duomo che, tra le altre cose, vanta un’ottima acustica. È un fiume in piena quello che si apre un varco sulla scena, partendo dal monologo di un ex clown/giocoliere/acrobata che finge (con garbo) una limitazione nelle proprie capacità fisiche e la tristezza per quel che non sarà più che affligge coloro i quali, più che esserlo, si sentono vecchi. Ricordi dolci-amari di una famiglia circense che pratica tale arte da generazioni come testimoniano gli incredibili filmati dei Fratelli Lumière recentemente recuperati, dopo affannose ricerche, dalla sorella dell’artista. I suoi bisnonni erano stati ripresi all’esterno del circo in quanto, all’epoca, non era ancora possibile girare in interni per la mancanza di luci e pellicole adatte, mentre eseguono alcuni esercizi di repertorio. Il passato familiare e quello proprio di Leo Bassi si legano, si sovrappongono: negli anni Settanta, Bassi fa scelte rivoluzionarie e il suo agire politico e la sua visione sociale e compartecipativa lo portano nuovamente in strada, a fare un teatro che lo avvicinerà negli anni anche a un personaggio che anche noi amiamo, come il cantastorie Giacomo Verde. «Mai avrei pensato, allora, di venire in Italia e trovare un banchiere a capo del governo…», scaglia tra il pubblico con battuta fulminante questo arzillo settantenne che, nel cuore e nella mente, nasconde la potenza di un trentenne. «Bisogna continuare a lottare alimentando la forza interiore che c’è in noi» aggiunge, mentre sullo schermo compare l’immagine di un bambino con, alle spalle, gli immancabili pannelli pubblicitari a Stelle e Strisce. Bassi è poliglotta e cittadino del mondo: nato negli States ma di origine italiana, vive in Spagna ma ha girato il mondo. Segue il racconto della confessione che il padre gli fece in punto di morte e che, per quanto incredibile, dimostra la capacità degli statunitensi di vendere qualsiasi cosa: compreso lo scoppio di una bomba atomica, come testimonia il filmino del padre di Bassi e la foto dei ‘Militari Atomici’, ossia di quei membri dell’esercito statunitense che, nel deserto del Nevada, ai primi degli anni 50, facevano scoppiare quegli ordigni che avevano devastato – solo pochi anni prima – Hiroshima e Nagasaki, trasformando gli esperimenti nucleari in turismo per famiglie che soggiornavano appositamente in una nascente Las Vegas per ammirare lo ‘spettacolo’.

Una vita difficile, quella del popolo circense, sempre consacrata al perfezionamento delle loro esibizioni, privata della continuità amicale di una dimora stabile e del tempo per divertirsi – soprattutto quando si è giovani e si vorrebbe uscire con la prima ragazza. I ricordi si srotolano, e si sovrappongono ad acute osservazioni del presente. Il passare del tempo ci avvicina, con certezza, alla falce dell’eterna mietitrice ma non bisogna averne paura, anzi, occorre irriderla e il gigantesco ‘segno di amicizia internazionale’ (che abbiamo scelto come foto per corredare il pezzo), che si materializza sul palco, ne è un emblema. Ma non bisogna nemmeno temere il dolore, e al contrario imparare ad accoglierlo come parte della vita. Si ride irridendo la morte mentre un’immensa torta di compleanno si innalza e, gonfiandosi, arriva a troneggiare occupando l’intero palco.

Auguri a Leo Bassi per i prossimi 70 anni!

Kilowatt Festival 2022
Cortona, varie location

sabato, 23 luglio 2022, ore 20.30
Teatro Signorelli
Fanny & Alexander / Anna Bonaiuto / Valentina Cervi presentano:
Addio Fantasmi
ideazione, drammaturgia, costumi Chiara Lagani
ideazione, regia, scene, disegno luci Luigi De Angelis
con Anna Bonaiuto, Valentina Cervi
musiche e suoni Emanuele Wiltsch Barberio
tratto dal romanzo Addio Fantasmi di Nadia Terranova (Einaudi, 2018)
produzione Ravenna Festival, E Production, Infinito Produzioni, Progetto Goldstein, Argot Produzioni

ore 21.50
piazza del Duomo
70 anni

di e con Leo Bassi

si ringrazia per la foto Elisa Nocentini