L’indiscreto fascino del male

Recensione Bed Boy Jack. Uccidi, racconta, sorridi. In scena fino al 3 aprile – è la nuova produzione del Teatro Filodrammatici firmata dal riuscitissimo duo Amadio/Fornasari: la storia di un efferato assassino che riuscì a costruire una carriera artistica sulla propria “redenzione” ma sul quale, ancora oggi, ci sono dubbi sulla sua effettiva colpevolezza o innocenza.

Se Jack Unterweger fosse vivo oggi, non ci sarebbero dubbi sul suo status di influencer e ospite di salotti televisivi in stile Grande Fratello Vip, Pomeriggio 5 o altri simili show in cui è concessa la spettacolarizzazione di qualsiasi cosa: anche dell’omicidio.

Ma facciamo un passo indietro: chi è Jack? Un austriaco che scontò 14 anni di carcere per aver strangolato e ucciso una giovane donna nel ’74. Il suo rilascio fu seguito dall’élite intellettuale con grande fermento: si batterono per lui niente meno che il premio Nobel Elfriede Jelinek e Gunter Grass, soprattutto dopo la pubblicazione della sua autobiografia, Purgatorio, in cui Jack raccontava il percorso di pentimento per ciò che aveva fatto, cercando una via di redenzione attraverso l’arte. Jack veniva definito “il poeta della morte”: osannato dagli intellettuali, capace di affascinare donne bellissime e corteggiato anche da alcuni politici, in Austria divenne il simbolo dell’arte come catarsi. Era un abile affabulatore che con la sua abilità nel racconto, riuscì a redimersi. Ma questo “idillio” durò fino agli inizi degli anni ’90, quando una serie di efferati omicidi di prostitute a Vienna scosse l’opinione pubblica: omicidi che ricordavano tremendamente il modo in cui Jack aveva ucciso quella ragazza 20 anni prima. Ed è qui che comincia per lui una nuova discesa verso il baratro: condannato all’ergastolo il 29 giugno 1994, soltanto sulla base di prove indiziarie, la sera stessa si suicida in carcere e, per un cavillo del diritto austriaco, è considerato ufficialmente innocente, perché morto prima della sentenza d’appello.

Una storia del genere, che si basa su un affabulatore che con la parola e la capacità del racconto è riuscito a conquistare qualunque tipo di pubblico, dal più colto al più popolare, era troppo seducente perché il duo Amadio/Fornasari potesse lasciarla sfuggire alle proprie abili “grinfie” artistiche. Una storia in cui luce e tenebra si mescolano continuamente e fino alla fine non si riesce a distinguere la finzione dalla realtà, preterintenzionalità dalla sopraffazione, caso dal destino; tutti questi elementi sono sempre in un equilibrio precario che sembra costantemente sul punto di esplodere e il loro continuo mescolarsi è stato reso in maniera eccellente dalla compagnia in scena, tramite una scenografia e una regia impeccabili. Tutti gli attori (tranne Amadio che è sempre Jack) interpretano più ruoli e mescolano diversi piani di narrazione e la stessa scena si presta a una varietà di letture: talvolta è quella del crimine, altre è solo il bosco in cui Jack va a passeggiare, poi si trasforma nello studio televisivo in cui il protagonista viene intervistato e infine si trasforma in interni domestici nei quali si svolgono conversazioni e tensioni emotive che mai dovrebbero uscire all’esterno. Tutto questo si interseca senza soluzioni di continuità, grazie ai tempi perfetti degli attori e al loro essere in grado di cambiare registro, ruolo, atmosfera nel giro di pochi secondi senza mai un calo d’energia.

Uno spettacolo che sicuramente incontrerà il gusto di un pubblico ampio e variegato: con grande abilità riesce infatti a raccontare –  senza un punto di vista giudicante – una vicenda affascinante nella sua efferatezza. È una storia che ben si inserisce nel filone di prodotti narrativi (serie, podcast, libri) che negli ultimi anni sta avendo sempre più successo: storie sul fascino indiscreto di efferati e narcisisti criminali che hanno saputo manipolare con le loro capacità affabulatorie.

Lo spettacolo è in scena presso
Teatro Filodrammatici
dal 22 marzo al 3 aprile 2022

Bed Boy Jack. Uccidi, racconta, sorridi
di Bruno Fornasari
regia Bruno Fornasari
con Tommaso Amadio, Emanuele Arrigazzi, Sara Bertelà, Chiara Serangeli
movimenti Marta Belloni
scene e costumi Erika Carretta
disegno luci Fabrizio Visconti
suono Silvia Laureti
assistente ai costumi Floriana Setti
assistenti alla regia Marta Belloni, Lapo Sintoni, Giulia Lanzilotto, Federica Dominoni
coproduzione Teatro Filodrammatici di Milano, Teatro Stabile del Veneto
con il contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo – Progetto NEXT 2020
Lo spettacolo ha debuttato in prima nazionale al Campania Teatro Festival Italia il 3 luglio 2020.