Recensione Come bestie. Il 27 ottobre, al Teatro Ivelise di Roma, Massimo Stico ha portato in scena Come Bestie. Uno spettacolo toccante, ispirato a una storia vera, cruenta, con protagonisti i talentuosi Leonardo Paoli e Andrea Persichella.

Uno spazio minuto, contenuto, con delle sedute a gradoni di fronte al piccolo palco, così si presenta il Teatro Ivelise, a pochi metri dal Colosseo, cornice ideale per dare risalto a un lavoro minuzioso, curato con saggia attenzione da Massimo Stinco, essendo il tema estremamente destabilizzante.
Un efferato omicidio, un fatto di cronaca realmente accaduto, meglio conosciuto come il caso Varani, quello che ha sconvolto l’opinione pubblica e l’immaginario collettivo, con un trasporto mediatico clamoroso, quello che l’autore e regista toscano ha voluto portare a teatro.
Il crimine si è consumato tra il 4 e il 6 marzo 2016 in un appartamento al decimo piano di via Iginio Giordani, nel quartiere Collatino di Roma. Manuel Foffo e Marco Prato con la pretesa di “vedere l’effetto che fa” la cocaina, e non contenti di sballarsi insieme, coinvolgono un contatto di Marco: il ventitreenne Luca Varani, che per cento euro decide di partecipare a quel festino, per lui poi fatale.

Nella messa in scena – più corretto definire così Come bestie, piuttosto che uno spettacolo, che ha debuttato al Festival di Viljandi in Estonia il 4 agosto 2023 (recitato in parte in inglese e in parte in italiano) e a Roma per una sola sera il 27 ottobre – i bravissimi Leonardo Paoli e Andrea Persichella narrano le loro gesta in quelle ore di delirio. Completamente posseduti da droga e alcool, i due tossici subiscono una vera e propria metamorfosi, tanto da rendere mostruosi i propri volti. Sul tavolo e sui loro corpi è un trionfo di quella polvere bianca. Le parole sono poche, la pièce è fisica, mimica. Ed è proprio questa la vera potenza di questa rappresentazione, che arriva tutta come la musica da sballo in sottofondo, stordendo. Luca, interpretato da Davide Ingannamorte, non è presente nella scena della tortura, ma appare in un secondo momento (solo per questo debutto romano) come una figura angelica, descrivendo il suo essere innocente, colpevole solo di aver accettato quel folle invito.

Una trovata vincente quella di non far rivivere l’accaduto con il giovane sul palco, se non idealmente, immaginando i fatti attraverso la descrizione simulata dagli altri attori. Niente sangue, solo orrore narrato, perché l’intento di Stinco era ed è quello di sensibilizzare le persone, tant’è che prima dell’inizio della pièce, i due protagonisti, in modo inusuale, si presentano descrivendo gli effetti devastanti della cocaina, compresi i motivi e i numeri, che girano intorno a quella sostanza così pericolosa, quanto letale.

Come bestie è un’opera difficile da metabolizzare, che riporta a quel massacro, ponendolo in luce severamente, ma è anche un invito alla riflessione e a divulgare sani princìpi.
Oggi Foffo, che si costituì subito dopo il barbaro massacro, sta scontando la pena di trent’anni, mentre Prato, nel giugno del 2017, si è suicidato in carcere.
Se questo fosse stato solo un testo di fantasia, seppur lacerante, da quella sala ne saremmo usciti tutti più alleggeriti, senza il peso di ricordare che bestie così purtroppo continuano a fare le loro vittime.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Ivelise
via Capo d’Africa 8/12 – Roma
venerdì 27 ottobre ore 21.00

Realitu Theatre presenta
Come bestie
di Massimo Stinco
regia Massimo Stinco
con Leonardo Paoli, Andrea Persichella, Davide Ingannamorte
assistenti regia Martina Mazza, Johnny Volpicelli
foto di scena Fulvio Bennati