Uno scenario divinamente suggestivo

Recensione Hell in the Cave. Se non vi è mai capitato di andare all’Inferno, dovreste provare, almeno una volta. Alle Grotte di Castellana, in Puglia, l’esperienza è estrema e indimenticabile, possibile da vivere durante tutto l’anno con Hell in the Cave.

Qui il viaggio nella prima parte del poema di Dante Alighieri, la Divina Commedia, è un viaggio fisico, spirituale, sensoriale indimenticabile che mette in crisi, dilania, spaventa, ma allo stesso tempo ricongiunge le parti più in ombra della nostra anima. Le ricongiunge fin dall’inizio, quando la discesa nel cerchio primario percorre l’ingresso all’antro delle grotte, illuminato da un rosso infuocato che divampa sopra le nostre teste, finché non siamo giù, quasi dentro a un imbuto, come il Sommo Poeta immaginava fosse l’oltretomba, il regno dei demoni e delle anime dannate che tutte obbediscono a un solo grido «Ave Satan». Un corpo di attori e ballerini eccezionali, che ci aspetta nello fantastico scenario naturale delle grotte, cornice ideale per questa Cantica, si contorce tra le fila degli spettatori rigorosamente in piedi, come Dante e Virgilio, davanti al dolore, a darci la sensazione di restare mortali e impotenti di fronte all’eternità del peccato. Ci sono i personaggi più noti dell’Inferno dantesco, ben assortito, senza tagli, reso armonicamente nella regia firmata Enrico Romita. In cima Satana a petto nudo e pantaloni neri, bollente nell’interpretazione, come tutta la compagnia del resto.
Impressionanti nei movimenti, ai confini tra danza e performance ritmica che richiede studio, esperienza e presenza scenica per non sforare nel grottesco, come spesso succede in questo genere di teatro: in Hell in the cave, invece, nonostante il tema, c’è della favola e per questo si sta ai confini del capolavoro. Dietro al trucco di body art e nei costumi che sono un’ode all’estetica curata con meticolosità e dettaglio, rigore e fantasia, rispettosi dei canoni classici e della verosimiglianza, ma allo stesso tempo contemporanei e futuristici. Dentro a ogni anfratto, da diverse angolazioni, si svolge l’Inferno, lasciandoci tutto il tempo senza fiato. I versi danteschi, declamati con sapienza, a volte sussurrati, altre quasi cantati come voleva Dante, aggiungono sonorità, valore e fascino alla scena, ergendosi a protagonisti.

«Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza» fanno eco alla curiosità di Ulisse che si spinge in un folle volo fino allo stretto di Gibilterra, per sfidare Dio e le leggi del sapere. Un monito sempre attuale per noi intellettuali quando veniamo a patti con la conoscenza più che con la fantasia, sopra alle leggi divine. Dominano gli istinti, le passioni, i vizi in questi gironi, tutti risuonano in questi versi senza pietà, come quel «più che ‘l dolor poté ‘l digiuno» della fame di Ugolino, conte pisano realmente esistito, che in cima a una rupe delle grotte, si avventa sul cranio di figli e nipoti come dentro alla prigione dov’erano rinchiusi. Gli ignavi, punti da mosconi e vespe, nudi, in fila mentre sfilano tra gli spettatori, danno prova di bravura nei movimenti rapsodici, veloci che hanno a che fare con la letteratura cinematografica dei grandi horror. In questo lembo di terra che ribolle di grida, pianti e di lamenti, l’amore di Paolo e Francesca si vive ancora come un sogno, in volo tra le rocce, come colombe dal disio chiamate, nell’abbraccio tra gli interpreti, a ricordarci che esiste sempre l’innocenza, anche dentro alla colpa. Ed è lo sguardo misericordioso di Dio che sovrasta ogni cosa, nell’apparizione finale di Beatrice, immensa, in un costume degno dell’opera contemporanea che suscita speranza e meraviglia, risana e illumina ogni cosa, dentro e fuori di noi. Uno spettacolo così reale e potente che avremmo potuto svenire e piangere, come fa Dante, prima di uscire a riveder le stelle.

Lo spettacolo è andato in scena
Grotte di Castellana
Piazzale Anelli, Castellana Grotte (BA) Il 12 marzo 2023

Hell in the Cave
regia Enrico Romita
drammaturgia Giusy Frallonardo
training attori Giusy Frallonardo
coreografie Vito Cassano
coreografie aeree Claudia Cavalli
colonna sonora Giuseppe De Trizio, Adolfo La Volpe, Mirko Signorile, Paolo Pace
training vocale Paolo Pace
assistente regia Giulia Pace
responsabile tecnico Giuseppe Dicarlo
interventi scenografici Angela Corte, Marco Romita
supporto tecnico ATC Sottosopra
foto di scena Mariagrazia Proietto
produzione Grotte di Castellana, Alephtheatre