Il teatro esperienziale di Gabriella Salvaterra

Collaboratrice per vent’anni di Enrique Vargas, l’artista italiana torna al Funaro di Pistoia per immergerci nuovamente in una esperienza che intesse ricordi ed emozioni. 

Il buio come momento di concentrazione ma anche per alterare momentaneamente lo stato psico-fisico dei partecipanti. L’oscurità che cela ma, nel contempo, abitua la vista a intravedere e avvertire fisicamente qualsiasi presenza, anche fioca, di riflessi luminosi, di corpi che frusciano, di immagini che si formano ai confini della nostra mente.

Un acquario, all’improvviso, sul palco della vita per parlare di inizio e di fine. Un messaggio non casuale ma insito nel percorso che stiamo per affrontare.

Tre gruppi e altrettante guide/sciamane che si disperdono nello spazio fiocamente illuminato. Arriva il momento delle scelte che ognuno di noi farà tra il materiale sottratto alla furia del tempo (metaforicamente dell’aria), che lo ha disperso. Ognuno cerca un senso in quello che sta osservando e tutti si appropriano di una parte di quel ricordo. Immagini di un passato lontano o di un futuro sperato? Ogni cosa è riposta e conservata, o magari seppellita, nella nostra memoria.

I gruppi si mescolano in modo casuale per rispondere a paure evidenti o a fatiche malcelate; ci si sente partecipi delle, fors’anche, delle altrui scelte. Il tempo della vita, nonostante l’oscurità che ci ha precipitati in un limbo, scorre troppo velocemente.

Altri tavoli scorrevoli animano la zona della performance partecipata, ricompaiono oggetti che conosciamo e che veniamo invitati a compartecipare. Positivo e negativo, vero e falso: ciò che abbiamo dichiarato, in questo momento, ci pone di fronte a una scelta che sparirà fluttuando – come acqua tra le dita.

Ansia, dolore, perplessità e sorpresa o perfino ammirazione: emozioni che scivolano tra le volute del liquido colorato che oscura le forme all’interno di un contenitore trasparente. Con la scomparsa della nostra scelta finisce anche il percorso guidato alla ricerca di ricordi passati, momenti di vita vissuta o che avremmo voluto vivere e, mentre ci abbandoniamo a questi pensieri, veniamo invitati ad accedere all’ultima ‘stazione’ di questo ‘dramma/viaggio’.

La richiesta è semplice: lasciare un’impronta, un messaggio, un pensiero dietro di noi. Per non sparire per sempre. Ma, forse, è proprio l’oblio che ci restituirà il tutto.

Sensazioni di un pomeriggio al Funaro, grazie all’arte di Gabriella Salvaterra.

Lo spettacolo è andato in scena:
Funaro Centro Culturale
via del Funaro, 16/18 – Pistoia
domenica 22 ottobre 2023, ore 18.00

Nodo in gola
di Gabriella Salvaterra – SST Sense Specific Theatre
collaborazione drammaturgica Miguel Jofré Sarmiento, Giovanna Pezzullo e Arianna Marano
con Giovanna Pezzullo, Arianna Marano, Gabriella Salvaterra e Davide Sorlini
musiche Pancho Garcia
paesaggio olfattivo Giovanna Pezzullo
direzione tecnica Davide Sorlini
organizzazione Claudio Ponzana
una produzione SST Sense Specific Theatre – Artisti Drama