Kilowatt riparte da Cortona

Doppia sede, quest’anno per Kilowatt Festival, che nel borgo di Cortona trova una splendida cornice per la sua miriade di proposte.

Nel raccolto Teatro Signorelli assistiamo, come primo spettacolo della nostra tre giorni, a Salto di Specie della Compagnia Controcanto Collettivo per la regia di Clara Sancricca. Vediamo, sarebbe l’espressione più corretta, in quanto, dal posto dov’ero seduto, molto dialoghi risultavano di difficile comprensione. Difficile, di conseguenza, dare un giudizio sulla drammaturgia, viste le premesse, di uno spettacolo altrimenti ben congegnato con una scenografia semplice ma molto funzionale – ove l’entrata e l’uscita dei personaggi risulta fluida e ben ritmata. Tutti credibili, nei loro ruoli, i componenti del cast e uso delle luci preciso. A livello di contenuti, ci si trova di fronte a una serie di scontri succinti e battute fulminanti per descrivere la maturazione di rapporti che conducono a una presa di coscienza, da parte del protagonista, il quale arriverà ad auspicare l’eliminazione della differenza di specie. Del resto, i cosiddetti pet – come possiamo constatare anche nella nostra vita quotidiana – colmano ormai le deficienze affettive che subiamo o ci siamo autoimposti. E gli animali da compagnia hanno assunto un’importanza tale che l’Europa dà maggiori garanzie agli stessi che non agli esseri umani costretti, per varie ragioni (economiche o di conflitti in corso), ad approdare sulle nostre sponde o attraversare gli infiniti reticolati delle nostre mura. Ma qui andiamo oltre: dovremmo provare per una mucca la stessa compassione che proviamo per un bambino africano denutrito, magari, a causa del cambiamento climatico dovuto al nostro brillante stile di vita – che garantisce il gelato senza zucchero ai cani.

A seguire, in piazza del Duomo, su un palco che a fatica contiene i danzatori quando agiscono contemporaneamente, va in scena Manbuhsona della Compagnia Ivona – di e con Pablo Girolami, a cui si affiancano Guilherme Leal, Giacomo Todeschi, Lou Thabart e Samuele Arisci. Una performance, quella che si dispiega sotto i riflettori grazie a una compagine estremamente affiatata, che passa dall’immobilismo quasi assoluto a danze tribali sfrenate. Sembra di assistere a una proiezione di immagini che giungono dai bassorilievi Assiri – mentre alcune pose, ben codificate, rimandano all’iconografia Egizia. Una musica accattivante, che abbraccia sonorità da tutto il mondo, diventa elemento conduttore dell’intero spettacolo. È un mondo tutto da scoprire quello di fronte al quale ci troviamo: un mondo dapprima disarticolato – sebbene curato nei minimi particolari da parte dei danzatori che rasentano la precisione dei loro colleghi orientali (pensiamo al teatro-danza thailandese, ad esempio). Un controllo dei gesti e delle mani che sfiora la perfezione. Ma tutto evolve e da questi esordi, la danza ci trasporta sino ai giorni nostri. Agli assoli e ai passi a due, succedono momenti in cui l’intera compagnia agisce (con grande attenzione) sul palco. In alcuni momenti sembra di osservare pose pittoriche, tableau vivant approntati per quadri rinascimentali, mentre altre suggestioni invitano a contemplare forme di tentazione che appartengono alla nostra cultura – non può mancare la figura biblica del serpente. Un tourbillon di entrate e uscite per una coreografia che ottimizza gli spazi ristretti riuscendo a rendere fluida e fruibile l’evoluzione della narrazione. Danzatori dalle grandi capacità sia tecniche che espressive contribuiscono all’ottima resa finale.

In chiusura di serata Luna Cenere ha messo in scena Shoes on – con i danzatori Michele Scappa  e Davide Tagliavini che agiscono sulla colonna sonora di Renato Grieco, sul palco dell’Auditorium Sant’Agostino. Non facile la visione di un’esibizione dai movimenti lenti e ripetitivi, agita spesso rasoterra. L’ammasso umano iniziale ieraticamente tenta di svincolarsi dividendosi in due entità distinte. Bisogna purtroppo dire che questo tema è già stato affrontato (anche in maniera similare) sulle scene italiane e internazionali. Le scarpe (unico elemento di vestiario indossato), a parte nella conclusione finale, non hanno alcun senso e non sono significanti giustificabili. Evoluzione un po’ scontata su un impianto sonoro interessante e coinvolgente. Un finale liberatorio dopo un’evoluzione complessa e compressa.

Gli spettacolo sono andati in scena nell’ambito di Kilowatt Festival 2022:
Cortona, varie location

venerdì, 22 luglio 2022, ore 20.30
Teatro Signorelli
Controcanto Collettivo presenta:
Salto di Specie
regia Clara Sancricca
con Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella ed Emanuele Pilonero
disegno luci Martin Emanuel Palma
scene Michelle Paoli
costumi Francesca Di Giuliano
organizzazione Gianni Parrella
produzione Progetto Goldstein

ore 21.50
piazza del Duomo
Ivona presenta:
Manbuhsona
di e con Pablo Girolami
e con Guilherme Leal, Giacomo Todeschi, Lou Thabart, Samuele Arisci
coproduzione Centro di produzione Twain – Tuscania, Festival Oriente Occidente / CID Rovereto, Dancehauspiù, Amis du MDC – Melinda Stampfli Neuchâtel

ore 23.00
Auditorium SantʼAgostino
Shoes on

ideazione e coreografia Luna Cenere
con Michele Scappa, Davide Tagliavini
musiche Renato Grieco
produzione Körper
con il supporto di AMAT Marche, Centro di Residenza della Toscana (Armunia, CapoTrave/Kilowatt)