Ombre del varietà

Dopo la pausa estiva, il Teatro di Rifredi riapre i battenti con Carmela e Paolino. Varietà sopraffino, spettacolo tragicomico di grandissimo impatto che vede protagonisti Edy Angelillo e Gennaro Cannavacciulo, magistralmente diretti da Angelo Savelli.

Un attore dorme infreddolito in un teatro vuoto e gelido. Una bella donna dai capelli rossi si avvicina e gli sussurra all’orecchio parole dolci e ricordi vividi di un amore ormai finito. Di cosa parla la donna? Da dove viene e perché l’uomo è così sconvolto dalla sua visita? Eppure sembrano così innamorati.
Buio.
Siamo a Pratola Peligna, una località sperduta nello sperduto entroterra abruzzese; è il 1944 e la Seconda Guerra Mondiale continua impietosa a mietere vittime. Due brillanti attori di varietà, Paolino e Carmela, hanno deciso di dividere vita e palcoscenico all’insegna della risata e dell’intrattenimento. Non passa molto tempo però, che la guerra distorce le risate e riempie gli occhi di lacrime: i due artisti vengono catturati dai tedeschi e costretti a esibirsi per loro.
Sera dopo sera la coppia indossa la maschera della spensieratezza, sale sul palco e con danze, canti e barzellette intrattiene quell’invasore contro il quale i due amanti vorrebbero solo urlare parole di odio e rancore. Carmela è impaziente, un’inguaribile idealista. È Paolino la parte pragmatica e saggia della coppia, forse non abbastanza da persuaderla alla cautela…
Buio.
La donna torna in quel teatro vuoto e parla di cose che l’uomo infreddolito e spaventato non capisce. Paolino chiacchiera, blatera, forse è solo geloso. Un cucchiaio.
Buio.

Carmela e Paolino. Varietà sopraffino è uno spettacolo tratto da Ay, Carmela di José Sanchis Sinisterra. Angelo Savelli, a cui si devono traduzione, adattamento e regia, ha operato una oculata trasposizione spazio temporale della vicenda originale, rendendola così schiettamente e veracemente italiana.
Quello che permette allo spettacolo di trasformarsi in un’oliata e interessante macchina drammaturgica è la molteplicità di piani narrativi sui quali si sviluppa, molteplicità che rende possibile e oltremodo efficace il ricorso a diversi piani espressivi che spaziano dalla farsa al teatro drammatico di prosa. L’intera sezione centrale è dedicata al varietà e trasporta il pubblico in un teatro di avanspettacolo della metà del secolo scorso, un immaginario Salone Margherita fiorentino con tanto di lucine colorate intermittenti. È qui che Edy Angelillo e Gennaro Cannavacciuolo danno il meglio di sé esprimendo tutta quella italianità ricercata (e trovata) dalla regia. Sul palco, come per magia, compaiono Totò, Nino Taranto, il Trio Lescano, Macario, Gil e Cioffi e altri ancora. I due attori ballano e cantano con incredibile maestria, dimostrando eccellenti qualità in entrambi i campi; Carmela e Paolino divertono il pubblico con il quale interagiscono quasi costantemente. Lo spettatore ride divertito e per qualche attimo dimentica l’annunciato tragico epilogo della vicenda, battendo i piedi sul pavimento al ritmo delle musiche di Mario Pagano, eseguite dal vivo da Marco Bucci al pianoforte, Ruben Chaviano al violino e Simone Ermini a sassofono e clarinetto.
Carmela e Paolino. Varietà sopraffino è uno spettacolo eccellente che viaggia su due binari paralleli, eppure complementari: strizza sornione l’occhio a tutto quel teatro popolare considerato da sempre e senza ragione “basso” ma che tutti, anche chi non ha il coraggio di ammetterlo, ama vivere; ma è anche un’opera tragica «sulla memoria e sulla dignità umana» perché «certe cose devono essere ricordate, Paolino…».

Lo spettacolo continua:
Teatro di Rifredi

via Vittorio Emanuele II, 303 – Firenze
fino a domenica 26 ottobre
da martedì a sabato ore 21:00, domenica ore 16:30

Carmela e Paolino. Varietà sopraffino
di José Sanchis Sinisterra
traduzione, adattamento e regia di Angelo Savelli
con Edy Angelillo
 e Gennaro Cannavacciuolo
musiche eseguite dal vivo da
Marco Bucci – pianoforte
Ruben Chaviano – violino
Simone Ermini – sassofono e clarinetto
musiche originali di Mario Pagano
scene e costumi di Tobia Ercolino
luci di Alberto Mariani
assistenti alla regia e figuranti 
Mattia Rigatti e Samuele Picchi