Caterina e le sue colpe

Al Teatro Quirino di Roma Ornella Muti è la protagonista de La Governante, una commedia di Vitaliano Brancati, che seppur datata affronta tematiche ancora presenti nella società odierna, con la regia di Guglielmo Ferro e l’incisiva interpretazione di Enrico Guarneri. In scena fino al 17 marzo.

Trae un po’ in inganno la locandina dello spettacolo La Governante, che vede su sfondo nero il volto di una giovane Ornella Muti stilizzato, riprodotto da una delle tantissime belle immagini dell’attrice, per la quale il teatro è quasi una novità. Si ha, infatti, l’idea di imbattersi in una commedia sexy, di cui la Muti è spesso stata protagonista sul grande schermo, non in una storia dal sapore più forte, nata proprio per il palcoscenico dalla penna di Vitaliano Brancati, noto scrittore di origine siciliana e formatosi successivamente a Roma. Del drammaturgo italiano sono sicuramente più noti altri testi, come Il Bell’Antonio (romanzo scritto nel 1949 e portato al successo al cinema da Bolognini undici anni dopo), rispetto a La Governante, che in queste settimane è in scena al Quirino di Roma.
Questa commedia, in grado di stordire lo spettatore per il dramma che si cela al suo interno, scritta da Brancati nel 1952, fu subito censurata e l’autore, morto nel 1954, non ebbe modo di vederla rappresentata. Andò, infatti, in scena a Parigi per la prima volta nel 1963 e in Italia giunse il 22 gennaio 1965. Anna Proclemer, moglie di Brancati, e protagonista all’epoca, ha dovuto aspettare l’abolizione della censura per presentarla sul palcoscenico accanto al grande Gianrico Tedeschi, con la regia di Giuseppe Patroni Griffi.

In questo interessante allestimento di Guglielmo Ferro, il regista “rispetta assolutamente non soltanto il testo di Brancati, ma lo stesso copione originale. Le tematiche coraggiosamente affrontate negli anni Cinquanta dall’autore siciliano sono tutte contemporanee ed attuali, a cominciare dal tema dell’omosessualità, seppur Brancati sosteneva che «La sostanza della vicenda è più la calunnia che l’amore fra le due donne»”.
Sul palco un bravissimo Enrico Guarneri dà vita a un bizzarro Leopoldo Platania, spesso impegnato in lunghe conversazioni telefoniche con il suo amico Alfio e frastornato tra le varie dinamiche che si sviluppano in casa, sotto gli attenti occhi della sua governante francese Caterina Leher, calvinista e con un segreto che le scaverà l’anima.
È proprio l’affascinante Ornella Muti, con i lunghi capelli racchiusi in una treccia e un abito abbottonato, che ne risalta elegantemente le forme, a portare in scena questa controversa donna considerata da tutti un modello d’integrità.

La Muti sul palcoscenico esibisce tutto il suo naturale charme, perfetto per l’eleganza del personaggio, che ben si muove in quell’appartamento ricreato con cura sul palco da Salvo Manciagli. Sezioni di pareti e mobilio di classe da subito inquadrano l’ambientazione borghese del testo: il salotto, con sala da pranzo annessa della famiglia Platania, è il centro di tutta la scena in cui si sviluppa la storia, fatti di confronti e segreti tra il padrone di casa, la sua famiglia e la servitù.
Nella pièce ha un ruolo minore, ma fondamentale, anche Naike Rivelli, primogenita della Muti, somigliante in tutto a sua madre, tanto che assegnarle una parte diversa da quella di figlia, a primo acchito, sembra un azzardo. Solo sviluppando un pensiero alternativo, i due ruoli, quello della governante e della cameriera Francesca, possono coesistere, ma per lasciare curiosità al pubblico, che conosce meno il copione, è corretto non rivelare altro.
Interessanti anche tutti gli altri ruoli, ricchi di peculiarità e ricoperti da validissimi attori, come Rosario Minardi, nelle vesti esuberanti dello scrittore Bonivaglia, Nadia De Luca, in quelle della cameriera Iana, Rosario Marco Amato che è Enrico, figlio di Leopoldo, la visionaria Elena, moglie di Enrico, a cui presta il volto Caterina Milicchio e il portiere interpretato da Turi Giordano.

La Governante sarà in scena al Quirino fino al 17 marzo, e offre tanti spunti su cui riflettere. Il tema della diversità ne è un esempio. Nonostante sia trascorso più di mezzo secolo da quando l’opera è stata concepita e ambientata, infatti, c’è chi ancora avrebbe da obiettare su determinate tematiche, perché la censura non conosce limiti di tempo, quando non si è disposti ad aprire la mente per permettere al cuore di palpitare in piena libertà.

Lo spettacolo continua:
Teatro Quirino

via delle Vergini, 7 – Roma
fino a domenica 17 marzo
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.00, giovedì 7 marzo e giovedì 14 marzo ore 17.00, mercoledì 13 marzo ore 19.00, sabato 16 marzo ore 17.00 e ore 21.00
(durata 1 h e 45 minuti circa intervallo escluso)

Teatro ABC Catania Teatro Arte
presentano una Produzione di Corte Arcana/Isola Trovata
La governante
di Vitaliano Brancati
regia Guglielmo Ferro
con Ornella Muti, Enrico Guarneri, Rosario Minardi, Nadia De Luca, Rosario Marco Amato, Caterina Milicchio, Turi Giordano, Naike Rivelli
scene Salvo Manciagli
costumi Dora Argento
musiche Massimiliano Pace