Pergine Festival 2022. Un reportage di venerdì 8 luglio

La cittadina di Pergine Valsugana, nella provincia autonoma di Trento, si anima nel pomeriggio grazie alla presenza, in piazza, di compagnie e gruppi musicali che si preparano per le performance pomeridiane e serali. È possibile assistervi, in alcuni casi, anche comodamente seduti, all’ombra, in uno dei tanti locali che punteggiano piazza Municipio e le vie limitrofe.

Per partecipare a Soft Skills but Strong – ideata da Elisabetta Consonni – è necessario raggiungere Palazzo Crivelli. Per pochi spettatori/attori a replica, la performance esperienziale si ripete in diversi orari e su più giorni, in quanto si dispiega in una serie di piccole stanze dell’antica dimora e richiede l’interazione dei partecipanti. Si tratta di un incontro tra persone che indagheranno, per quanto possibile, universi sensoriali che l’attitudine culturale e l’abitudine quotidiana tendono a minimizzare o a escludere. Un invito a cercare modi di intendere l’altro da sé che spesso trascuriamo – dimentichi del fatto che molti esseri umani, per scelta o necessità, devono imparare a sviluppare alcune facoltà quando ne vengono meno altre. Dopo il contesto pandemico, però, questa esperienza, è anche un modo per superare le divisioni interpersonali che negli ultimi due anni sono state, più o meno artificiosamente, imposte. Un rapporto più franco e diretto con gli altri che il buio, imposto in una delle ultime sale, rende più evidente e necessario. Il tocco – il fatto di sentire il proprio corpo sollecitato sebbene privato dell’ausilio della vista – rende ogni gesto più sentito: si cerca l’ausilio degli altri sensi (quali l’udito o l’olfatto) per visualizzare, anche solo mentalmente, ciò che sta accadendo intorno a noi. Il ritorno alla luce coincide con il riappropriarsi dei ricordi, quelli degli altri, i nostri, e quelli che sopravvivono appesi come ragnatele alle pareti di un luogo/non-luogo che è stato abitato da sconosciuti in tempi forse lontani. Un’esperienza che fa meditare, che apre ad altri universi di senso e che si rivela davvero inclusiva – anche se, a tratti, il racconto non riesce a coinvolgere del tutto, forse per la lunghezza dei brani sottoposti all’ascolto. Molto valida, al contrario, questa ricerca sensoriale che si spinge ai confini del piacere di ritrovarsi finalmente accanto ad altri da sé.

Tornando in piazza Municipio, si incontra il Collettivo Sauf le Dimanche, che propone agli astanti e ai passanti Harvest – con i performer Marie Doiret, Emilie Buestel e Claudio Ioanna. Un’idea nata durante la residenza tenutasi a Pergine, grazie alla quale i performer hanno potuto fermare e chiedere a coloro che passavano per strada, casualmente, di ‘regalare’ un gesto familiare che avrebbero poi utilizzato per l’esibizione. Un modo, anche questo, per confrontarsi con persone sconosciute. Con un sottofondo che spazia tra diversi generi musicali i performer ripropongono gesti e passi memorizzati in assoli oppure collettivamente, allargando la loro azione sino a includere nello spazio performativo anche alcune vie laterali. Un invito a conoscersi, uno scambio furtivo al fine di ricreare un rapporto di fiducia che molti tendono ancora a evitare. Una comunità coinvolta in un esperimento che ha dato i suoi frutti e che, anche in questa occasione, è riuscito in parte a coinvolgere coloro che vi hanno assistito.

In prima serata, nell’Ex Rimessa Carrozze, va in scena un’esperienza molto coinvolgente, quella sollecitata da Augmented me – firmato dalla regista e scenografa Mahnaz Esmaeili per la danzatrice Bruna Cerasa. Lo spazio raccolto favorisce la partecipazione a questo viaggio ‘luminoso’ nell’io di una donna, che tocca e sollecita – attraverso la musica, la scenografia digitale interattiva e l’azione della performer – il nostro inconscio. Una gabbia luminosa che comprende e allo stesso tempo costringe, fagocita la scena. Una vita che si sviluppa, dopo essere nata sotto un cielo stellato, affrontando e confrontandosi con le costrizioni imposte dagli altri. Un’interazione tra corpo, musica e gabbia luminosa che appare e scivola verso l’esterno. Tentativi di aprirsi un varco che vengono repressi: lampi di libertà che svaniscono, la lotta tra chi è dentro e l’esterno è impari sino a quando lo scontro si fa ‘infuocato’ tra colei che sta crescendo e la madre – reale o archetipo? La voce narrante risulta, a tratti, un po’ difficile da decifrare sovrastata dagli altri elementi. Dopo che la giovane ha vinto la sua battaglia le proiezioni pur mantenendo, da un punto di vista estetico, la loro bellezza sembrano essere meno pregnanti rispetto a ciò che avviene all’interno della gabbia/io/famiglia/società. Nonostante ciò l’impatto visivo e sonoro rimane sempre ad alti livelli così come l’agire all’interno della gabbia con la performer che, in alcuni quadri, sembra quasi fluttuare a mezz’aria grazie al sapiente uso delle luci. Una intermedialità funzionale e ben integrata. Uno spettacolo che riesce a trasportare lo spettatore, incalzandolo di domande e coinvolgendolo.

Gli spettacoli sono andati in scena nell’ambito di Pergine Festival 2022:
Pergine, varie location

venerdì, 8 luglio 2022, ore 18.30
Palazzo Crivelli
Elisabetta Consonni presenta:
Soft Skills but Strong

ore 19.45
piazza Municipio
Sauf le Dimanche presentano:
Harvest
con Marie Doiret, Emilie Buestel e Claudio Ioanna

ore 20.30
Ex Rimessa Carrozze
Mopstudio presenta:
Augmented me
regia e scenografia Mahnaz Esmaeili
musica Andrea Cera
sax tenore Damiano Grandesso
coreografia Tiziano Di Muzio
performer Bruna Cerasa
interaction designer & sound design voce narrante Salvatore Passaro
testo originale Sepideh Fallah Far
drammaturgia Mahnaz Esmaeili
voce narrante Cristina Pozzi