Ritorno al passato

Andato in scena al Teatro Argot in occasione della rassegna Focus Danza d’Autore, Il Cigno è uno spettacolo di danza contemporanea profondamente interiore e intimo, una ricerca di linguaggio senza soluzione di continuità.

Loredana Parrella, danzatrice, coreografa attrice e regista di rilievo che nel corso della sua carriera artistica ha varcato i palcoscenici internazionali, è da anni direttrice artistica di TWAIN – Centro produzione danza, compagnia di danza contemporanea sostenuta dal Mibact. Presenta e firma la regia dello spettacolo Il Cigno, valendosi della collaborazione drammaturgica di Roberta Nicolai all’interno della rassegna Focus Danza d’Autore, da lei fortemente voluta in collaborazione con il Teatro Argot di Roma.

Lo spettacolo cui abbiamo assistito è l’ultimo appuntamento di una kermesse di danza contemporanea dalla durata di tre giorni, basata sulla potenzialità dei linguaggi espressivi del corpo.

Nella sua eterna ricerca di essere cigno e nella sua libera rielaborazione del celebre Il Cigno Nero, la Parrella mostra un’infallibile precisione e un corpo malleabile e perfetto. Braccia che ricercano il volo e la liberazione. Piedi stanchi da poggiare per terra, trasformazione, momenti di stasi e di elettrizzazione. Nulla da dire sulla perfezione estetica delle coreografie. Sinceramente sentite. C’è qualcosa di profondo che lega la Parrella alla propria esibizione. Il pubblico lo scoprirà alla fine, in una scena non più di coreografia, quando la danzatrice si metterà a nudo e porterà a galla delle reminiscenze dell’infanzia e del suo voler essere danzatrice.

Ciò che però distrae nella performance sono vari aspetti: il suo entrare e uscire dallo spazio scenico, la costruzione live, tra una coreografia e l’altra, dell’assetto scenico (in realtà completamente vuoto se non per la presenza di un paio di scarpe e delle riproduzioni di frutta), del mixaggio della musica e del posizionamento ortodosso e pignolo dei fari – luci ai lati del palco, con l’intenzione, probabilmente, di creare giochi di ombre o di risaltare più o meno qualcosa. Già, ma che cosa?
A livello di registico lo spettacolo sembra essere ancora in una fase costruttiva, nella quale non si distingue tra un arco drammatico, nonostante abbia già debuttato a Carrozzerie Not lo scorso ottobre, dando l’impressione più di un training.

Se oggi, i palchi vibrano di forme spettacolari che privilegiano l’uso assoluto del corpo, di eventi nei quali non c’è una separazione tra azione scenica e costruzione dell’azione stessa, ciò non giustifica che tutto ciò che si fa di fronte al pubblico debba diventare performance e atto scenico, che si tratti di danza, di teatro, di arti visive e digitali. Il mito dell’anti-rappresentativo e anti-narrativo, così ben delineato da mostri sacri del ‘900, ha generato nel nuovo millennio figli che idealizzano il passato senza trovare nuove soluzioni nel presente. Se è difficile raggiungere i culmini del passato, forse bisognerebbe fare una ricerca più profonda per una rigenerazione.

Lo spettacolo è andato in scena all’interno della rassegna Focus Danza d’Autore
Teatro Argot
Via Natale del Grande 27
giovedì 29 marzo ore 20.30

Il Cigno
coreografia e regia Loredana Parrella
incursioni drammaturgiche Roberta Nicolai
produzione Twain, TST – Teatri di Vetro Festival
in collaborazione con Supercinema/Vera Stasi -Tuscania, T.OFF – Cagliari
con il sostegno del MiBACT e della Regione Lazio