A Stromboli, per la sua nona edizione, la Festa di Teatro Eco Logico «significativamente sceglie come titolo Mondi possibili». A cotanta audacia di interrogarsi sull’esistenza di altri, nuovi mondi al plurale, cosa e quanto corrisponde nelle pratiche artistiche di «un tema declinato in circa 30 appuntamenti tra teatro, musica, danza e incontri»?

Dalla stella e dal dio danzante di Nietzsche alla necessità di «far passare un po’ di caos libero e ventoso» di Deleuze & Guattari, la riflessione estetica si interroga ormai da tempo e quasi con disperazione sul ruolo e sul senso dell’arte nell’età contemporanea. Forse «l’arte che si addentra nell’ignoto, l’unica ancora possibile, non è né serena né seria» (Adorno)? Forse, l’arte deve limitarsi a proporre «un’estetizzazione dell’esperienza in generale», ma se «la bellezza è senza limiti, l’arte deborda dappertutto al punto da non essere più da nessuna parte» (Michaud)? La domanda è dunque ben più radicale di quanto non possa apparire e riguarda non solamente specialistici della teoria o professionisti della fruizione. Il nuovo capitalismo ipermoderno ha infatti ormai inglobato le arti, non solo sradicandone la capacità di essere il luogo dell’alternativa, ma addirittura facendone il modello stesso della precarietà del mercato del lavoro attraverso la perversa identificazione/condivisione dei valori di creatività, rischio e competizione tra “imprenditori” e “artisti”.

Dunque, l’urgenza di «una luce brusca» che promuova «una visione che appare attraverso la crepa», ricordano sempre Deleuze & Guattari, si scontra con la possibilità di edificare una nuova speranza attraverso l’arte; il tutto, avendo di fronte l’imperturbabile ottimismo di un sistema economico-sociale e di politiche culturali, le quali procedono, accostando al proprio (inspiegabile) trionfo, la semina di disuguaglianze e disparità in termini di reddito, diritti e di qualità della vita.

Rispetto alla resistenza ai cambiamenti che ogni “Sistema” possiede, esistono soggetti e realtà che continuano testardamente ad arrogarsi l’obbligo, l’onere e magari l’onore non tanto di interpretare lo status quo per criticarlo in maniera propagandistica, ma di re-interpretarlo per proporre nuovi standard e livelli di “normalità”. La volontà, dunque, potrebbe apparire più minuta rispetto a chi si fa alfiere di rivoluzioni “senza se e senza ma”, in quanto si accetta di giocare le stesse regole del gioco e si intende più semplicemente disporre i pezzi delle esistenze individuali e collettive in puzzle più vicini alle esigenze umane e meno a quelle del mercato, se non fosse che questa modestia nasconde una richiesta dell’arte e all’arte molto ambiziosa. La Festa di Teatro Eco Logico è certamente uno di quei luoghi dove l’arte non intende disperdersi nell’ansia di contorti sperimentalismi: l’Associazione fluidonumero9 che la organizza, infatti, dirige la propria attenzione sull’azione dal basso, a partire dalle «conversazioni conviviali in case strombolane» (Ogni casa è un mondo), per generare dall’interno dei processi metamorfici di concetti, di stravolgimento di stili di vita e di rivoluzione di immaginari che, nonostante possano apparire irreversibili/dominanti, devono al contrario essere ripensati sulla base di paradigmi e canoni alternativi al fine di innescare discussioni, polemiche e proposte divergenti.

Ecco che ogni elementi si incastra in un quadro coerente, dalle Attività di cura dell’isola alle Chiacchiere da bar (all’indomani di ogni giornata), dalle letture-partecipate agli incontri con esperti (dell’isola, di energie pulite, etc), dai concerti ai workshop. Il tutto, con l’immancabile cifra di «teatro, musica, danza e altri incontri alla luce del sole e l’altre stelle» seguendo un percorso «come sempre errabondo e inevitabilmente parziale», dove si è invitati «a creare connessioni, unire i puntini, colmare lacune e favorire raccordi».

Va da sé, che una cosa – di per sé, complessa e straordinaria – è pensare, come recita il claim della festa, Mondi possibili: l’immaginabile inimmaginabile, altra sarà la sua messa in pratica. Ricavate potenzialità da «tre figure diverse e a diverso titolo coinvolte nella politica e nella letteratura, tre visionari, ciascuno a suo modo» come Wislawa Szymborska (Ewa Glowacka-Fierek e Laura Mazzi ne leggeranno alcune poesie il 2 luglio), Tricarico Rocco Scotellaro (omaggiato il 30 giugno da Ulderico Pesce) e Italo Calvino (a lui sono dedicate le letture-partecipate), bisogna poi metterle in atto: è questa la vera sfida di una festa che intende essere concreta e non l’ennesima dichiarazione di intenti tanto nobili, quanto fumosi di cui l’estate festivaliera italiana è stracolma.

Per verificare lo stato dell’arte in cui va “materializzandosi” la superba intenzione socio-culturale di fliudonumero9 grazie alla direzione artistica di Alessandro Fabrizi e del suo dinamico team di assistenti, responsabili, tecnici e collaboratori, Persinsala pubblicherà nei prossimi giorni un sintetico reportage relativo alle esperienze vissute nelle giornate dal 25 al 27 giugno. Con la consapevolezza che se pure è sbagliato ridurre la qualità di un evento complesso come la Festa di Teatro Eco Logico al suo aspetto grettamente quantitativo, allo stesso tempo, è la densità e l’intensità della sua “esperienza” a restituirne la cifra e l’ambizione.

Festa di Teatro Eco Logico
IX edizione, dal 24 giugno al 3 luglio 2023
location varie

Mondi possibili
ideata e realizzata da Associazione Fluidonumero9
co-produzione con 369gradi
direzione artistica Alessandro Fabrizi
main partner Ricola
eventi a ingresso gratuito