Un’intramontabile maschera

Recensione Rugantino. A sessant’anni dal debutto sul palcoscenico del Sistina rivive Rugantino nella versione storica di Garinei & Giovannini. Con la supervisione di Massimo Romeo Piparo e due interpreti d’eccezione come Michele La Ginestra e Serena Autieri, lo spettacolo ancora una volta seduce il pubblico fino al 27 marzo, con nuove date anche nel mese di maggio.

Roma non ha fatto la “stupida” e ha retto “er moccolo” ancora una volta a una delle coppie più famose del palcoscenico italiano, per non dire “trasteverino”, ossia Rugantino e Rosetta. La commedia musicale per eccellenza, infatti, è tornata a splendere nella sua cornice d’origine, il Sistina, dove dal 10 marzo il pubblico entusiasta sogna e si emoziona all’interno di quella Roma sparita, che fa da sfondo a questa storia senza tempo.

Sono tante le generazioni che hanno conosciuto Rugantino il giovane e spaccone alle prese con gli espedienti più improbabili pur di ottenere vitto e alloggio insieme a Eusebia, colei che l’uomo spaccia per sua sorella, ma sono ancora molti quelli che ancora non conoscono fino in fondo quello scansafatiche, dal cuore grande, che batte accelerato soprattutto per Rosetta, sposata però col violento e gelosissimo Gnecco Er Matriciano e per la quale lancia una scommessa: riuscire a sedurla prima della Sera dei Lanternoni.

Nel corso degli anni sono diversi i nomi che hanno vestito i meravigliosi costumi d’epoca di
Giulio Coltellacci e non c’è edizione in cui non ritornino alla mente le interpretazioni di più alto profilo come quella Nino Manfredi e di Enrico Montesano per ciò che riguarda il protagonista e quella di Alida Chelli nel ruolo della seducente Rosetta e dell’impareggiabile Aldo Fabrizi nei panni di Mastro Titta. Tuttavia ogni successore è riuscito a dare a quei personaggi, scritti con precisione da Garinei & Giovannini, Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa, una propria impronta, così come continuano a fare oggi Michele La Ginestra, Serena Autieri e quanti compongono il cast attualmente.

La Ginestra era stato Rugantino già nel 2001 e dopo oltre vent’anni, seppur più maturo, incarna a dovere la scanzonata maschera, che si può solo amare, come del resto si prova sentimento per quelle canzoni così iconiche, che non hanno mai perso quel sapore tipico del luogo dove sono nate, da uscire, spesso, anche dalla dimensione teatrale.

Le pregiatissime musiche del Maestro Armando Trovajoli hanno dato il contributo più alto e, anche solo fischiettate, quelle note sono ormai entrate nell’immaginario senza uscirne più. Ecco così che Roma nun fa’ la stupida stasera diviene nuovamente pura poesia in quel botta e risposta tra Rugantino e Rosetta, sommersi dall’applauso della platea tutta all’unisono. La cristallina voce di Serena Autieri riesce ben a fondersi con quella trasteverina d’un tempo, dimostrando di essere un’eccellente “scugnizza”, soprattutto durante una delle scene più forti, quella in cui Rosetta risponde ferita e offesa a quell’uscita poco gloriosa con cui Rugantino si fa grande con Scariotto e gli altri giovincelli: ‘na botta e via.

Lo spettacolo è invece tutt’altro che fugace e repentino, bensì denso, appassionante e con qualche imprevisto durante la prima: alcune colonnine della scenografia, sempre di Castellacci, infatti sono improvvisamente cadute a terra, senza procurare nessun danno, se non qualche istante di suspense, sostenuto dagli applausi per tutti coloro che lavorano faticosamente dietro le quinte. Un modo quindi anche per ringraziare chi nell’ombra opera per restituire quelle atmosfere da sogno, in questo caso con la Roma papalina dell’800, imponente e magica, straordinariamente ricostruita sulla storica pedana girevole.
Del cast è doveroso citare altri personaggi, nonché interpreti e pietre miliari dello spettacolo; nel ruolo di Eusebia ritorna (come nel 2004 e nel 2018) l’istrionica Edy Angelillo, erede degna di Bice Valori, che del personaggio restituisce ogni sfumatura, per non dire ogni accento, mentre Massimo Wertmuller è un esordiente emozionato nel ruolo di Mastro Titta. Insieme a loro, un cast di oltre trenta artisti, in cui spicca Marco Valerio Montesano, figlio di Enrico, nel ruolo di Scariotto, ed è molto singolare e fa un certo effetto, essendo identico a suo padre sia nel fisico, sia nel volto, tanto che nelle scene in cui è accanto a Rugantino – La Ginestra sembra di vivere un déjà vu. Degno di nota, non solo musicale, il Serenante e Calascione Matteo Montalto, che impreziosisce con la sua voce da tenore la scena e la storia, donandogli più calore.

Rugantino continuerà con la sua grande fama a saltellare sulle tavole del Sistina fino al 27 marzo, dove tornerà, vista l’enorme richiesta anche dal 13 al 15 maggio e dal 19 al 22 maggio, successivamente all’esperienza al Teatro Augusteo di Napoli, città della bella protagonista, dove sarà in scena dal 3 al 10 aprile.
Indubbiamente la commedia per antonomasia che appassiona e commuove allo stesso tempo e a più riprese, fino ad arrivare a perderci la testa.

Lo spettacolo continua:
Teatro Sistina
via Sistina, 129 – Roma
fino a domenica 27 marzo e poi dal 13 al 15 maggio e dal 19 al 22 maggio
orari: da giovedì a sabato ore 20.30, domenica ore 16.00
Rugantino
regia Pietro Garinei
supervisione Massimo Romeo Piparo
commedia Musicale di Garinei e Giovannini
con Serena Autieri, Michele La Ginestra, Edy Angelillo, Massimo Wertmuller, Brunella Platania, Monica Guazzini, Gerry Gherardi, Marco Rea, Alessandro Lanzillotti, Pietro Antonino Tosto, Marco Valerio Montesano, Giulio Farnese, Matteo Montalto, Francesco Miniaci, Alessandro Lo Piccolo
ensemble Sandro Bilotta, Raffaele Cava, Sebastiano Lo Casto, Mattia Di Napoli, Luca Paradiso, Dennis Scoppetta, Giovanni Papagni, Valentina Bagnetti, Gloria Rossi, Rossana Vassallo, Martina Bassarello, Morgana Codognotto, Fatima Rosati, Zoe Nochi, Ilaria Ferrari
scritta con Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa
collaborazione artistica Gigi Magni
scene e costumi originali Giulio Coltellacci
musiche Armando Trovajoli
ufficio stampa e comunicazione Federica Fresa