Chiudi gli occhi e arrenditi ai tuoi sogni più oscuri

Recensione The Phantom of the Opera. Il capolavoro di Andrew Lloyd Webber arriva in Italia con una produzione spettacolare: Broadway Italia e Show Bees portano in scena The Phantom of the Opera in una versione che, per il cast d’eccellenza, la regia impeccabile, le scenografie spettacolari e la musica dal vivo eseguita perfettamente, non ha nulla da invidiare a Broadway.

Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Gaston Leroux, The Phantom of the Opera ha esordito come musical nel 1984 e ancora oggi rimane uno dei capolavori di Andrew Lloyd Webber che, insieme a Jesus Christ Superstar, Evita e Cats, ci ha regalato delle opere immortali che continuano a regalarci messaggi universali ed emozioni uniche.

In quest’opera, che mescola suggestioni pucciniane a elementi della musica prog e rock, ci ritroviamo immersi nel pieno della grandeur dell’Operà di Parigi a fine ‘800. Protagonista di questa storia è la bellissima e talentuosa soprano Christine Daaé (interpretata da un’eccelsa Amelia Milo) che ossessiona la mente del misterioso uomo convinato nei sotterranei dell’Operà. Il Fantasma è un reietto sfigurato in volto, anni prima scappato dalla fiera che lo costringeva ad esibirsi come scherzo della natura; talentuoso nel canto e nella composizione da anni vive nascosto nell’ombra, scrivendo musica eccelsa e avanguardistica ma che nessuno osa eseguire. Grazie a Christine, avrà modo di far vivere all’esterno del suo rifugio il proprio talento e di rendere la cantante una vera artista, facendole sondare gli aspetti più misteriosi e oscuri del mondo e della propria anima: ma a che prezzo?

Senza svelare tutto della trama (per chi non la conoscesse, rimane almeno un po’ di mistero) possiamo dire che il fascino di questa storia gotica è nelle tante letture che le si possono dare: il fantasma incarna il male, la morte e la dannazione ma per quanto possa essere tirannico e assassino, diventa a sua volta vittima di quella cosa incontrollabile e misteriosa che è l’amore. Il fantasma rappresenta anche un’allegoria vivente del teatro; lui stesso è l’Operà e, se si vuole arrivare alle più alte vette del successo, a volte bisogna sacrificare la propria innocenza e la propria vita per il palco, come dice il fantasma “chiudi gli occhi e arrenditi ai tuoi sogni più oscuri”. E ancora, la vicenda può essere letta come una versione moderna del mito di Orfeo ed Euridice ma al contrario: per amore, lui la porta negli abissi più scuri, per svelarle cos’è la vera arte e la vera musica, ma a patto che lei non sveli mai qual è il volto del fantasma dietro la maschera; nel momento in cui lei romperà questo patto, tutto cambierà per sempre e in peggio.

Nella versione che ha debuttato quest’estate al Politeama Rossetti di Trieste e che fino al 22 ottobre sarà al Teatro Arcimboldi di Milano, la regia e le scene di Federico Bellone esaltano al meglio la duplice natura del palco e tutta la spettacolarità che questa storia merita: tra strutture rotanti, elementi che compaiono improvvisamente dal sottopalco, esplosioni simulate, effetti speciali e persone che spariscono mentre sembrano ancora essere sul palco, abbiamo l’impressione di essere veramente all’interno della narrazione, trascinati di volta in volta in luoghi diversi nel giro di pochi secondi: un attimo siamo nelle caverne sotto l’Operà in cui si nasconde il fantasma e poi di colpo siamo sopra la cupola del teatro; un momento prima siamo in scena insieme agli attori e un secondo dopo siamo nel retroscena che svela tutti gli artifici tecnici del palco. Il cast poi è davvero impeccabile: voci potenti, emozionanti che sanno far dialogare perfettamente il lirico e il pop senza mai forzare e rendendo al meglio tutte le venature di quest’opera, da quelle più romantiche passando per quelle comiche e arrivando alle drammatiche.

Per la replica del 15 ottobre il fantasma è stato interpretato dal bravissimo Luca Gaudiano anziché dallo storico interprete Ramin Karimloo che per indisposizione ha dovuto abbandonare le scene per qualche tempo; seppure con qualche piccola e momentanea emozione di troppo, dovuta probabilmente alla sostituzione dell’ultimo momento, la grandiosità dello spettacolo non ne ha minimamente risentito: Gaudiano ha saputo interpretare un fantasma carismatico, potente, convincente in tutte le sue sfumature.

Con The Phantom of the Opera, Broadway Italia, insieme a Show Bees, inaugura una serie di spettacoli che vedremo in scena nei prossimi mesi (e anni) con l’intento di portare al pubblico italiano show musicali di grandissima qualità, con cast e assetti scenici che trasportano l’eccellenza di Broadway in Italia. Se il loro obiettivo era quello di farci tornare a casa con le scintille negli occhi con quest’opera ci sono riusciti e non vediamo l’ora di scoprire quali saranno i prossimi capolavori che potremo ammirare pieni di stupore e fascinazione.

Lo spettacolo continua
TAM – Teatro Arcimboldi
Viale dell’Innovazione 20 – 20126 Milano
fino al 22 ottobre

Broadway Italia
in collaborazione con con Show Bees presenta
The Phantom of the Opera
Di Andrew Lloyd Webber
Musiche libretto e orchestrazioni di Andrew Lloyd Webber
Parole delle canzoni Charles Hart
Libretto e parole aggiunte delle canzoni di Richard Stilgoe

con Ramin Karimloo, Luca Gaudiano, Amelia Milo, Vinny Coyle, Earl Carpenter, Ian Mowat
Regia e Scene Federico Bellone
Supervisione musicale Giovanni Maria Lori
Coreografie Gillian Bruce
Co-scenografa Clara Abbruzzese
Costumi, Acconciature, Trucco Chiara Donato
Disegno luci Valerio Tiberi
Disegno fonico Roc Mateu
Illusioni e Effetti speciali Paolo Carta
Direttore musicale Julio Awad

Prodotto originariamente a Londra da Cameron Mackintosh e The Really Useful Theatre Company Limited