Due serate dedicate alla danza con ben sei performance su due palchi off di Firenze.

Teatro delle Arti di Lastra a Signa, venerdì 19 novembre. Nell’ambito della V edizione del Moving Stories Festival dedicato al connubio danza/letteratura sono andate in scena tre performance.

Il primo, un assolo intitolato Intimo Abitare – di e con Anna Balducci della Compagnia degli Istanti/Compagnia Simona Bucci – è una ricerca di frammenti di vita passata. Accompagnata da brani di musica classica, la danzatrice, spalle al pubblico e debolmente rischiarata da un anello di luce teso a restringere lo spazio nel quale si muove, si abbandona ai ricordi. Lo spazio delimitato accentua l’intimità creata dalla performer con gesti che dovrebbero trasformare in azioni e movimenti, visualmente percettibili, i ricordi che le si affastellano nella mente. Nel complesso, un’esecuzione abbastanza ripetitiva e limitata nella gestualità sempre tesa ad ‘allacciare’, anche visivamente, ‘brani’ di vita vissuta.

La seconda performance – messa in scena dalla Dancehaus Company con i danzatori Giovanni Leone e Matteo Bittante – è 24,42 Vegliate Dunque (“perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà” – dal vangelo secondo Matteo). Un incontro/scontro tra due individualità che occupano tutto lo spazio scenico a disposizione, attraverso traiettorie e passi che coinvolgono i danzatori in quello che appare un turbinio di sentimenti. Un inizio tragico, quasi una Pietà à la Annibale Carracci (con l’illuminazione dall’alto), che si trasforma in un universo di incontri che legano e slegano in un battito di ciglia. Momenti di intimità quasi simbiotica lasciano spazio ad altri di forte impatto ed espressività. Un sound design molto appropriato e coinvolgente accompagna e stimola i passaggi anche da un punto di vista emotivo. Un percorso che i due danzatori riescono a rendere credibile e narrativamente coeso.

L’ultima performance della serata è affidata alla Compagnia Francesca Salvo e a Silvia Bastianelli, protagonista di Oppio2.0. Un assolo difficile da interpretare pur nella sua semplicità esecutiva. Un percorso che sembra avvolgersi su se stesso. Movimenti di danza che sposano le scelte musicali mentre la narrazione fatica a dispiegarsi. La perdita di sé della protagonista, che si ritrova spogliata di tutto ma circondata dalla leggerezza delle piume – dalle quali aveva tentato di liberarsi nelle fasi iniziali dell’assolo – non trova spiegazione. A parte il colore rosso dell’abito, è difficile trovare gli elementi che rimandino al mito di Demetra – che assunse i semi d’oppio disperata per il ratto di Persefone. Un abbandono all’oblio che sembra una condanna eterna?

Cantiere Florida, sabato 20 novembre. All’interno della stagione del teatro fiorentino, in questo scorcio di 2021, la danza è protagonista – e, questa sera, sul palco si susseguono ben tre spettacoli. Il primo, Caronte | ad astratti furori, vede Paola Valenti in scena ad accogliere il pubblico mentre prende posto. È lei ad accecarlo per un attimo, illuminando la platea e capovolgendo i ruoli tra performer/traghettatore e spettatori/anime. Le luci delimitano altresì gli spazi, con i neon a terra che perimetrano l’azione della danzatrice. Sul palco vengono invitate a prendere posto quattro persone. Alcune diventano i depositari di indumenti che l’artista affida loro. Tra passi di danza e pose da arti marziali (soprattutto quando in scena entra l’oggetto pertica), si fatica a trovare il filo narrativo di questo Caronte che dovrebbe accompagnare i morti nel loro ultimo viaggio. Gesti nello spazio.

A seguire, Algo-Ritmi di Leonardo Diana – in scena con Isabella Giustina. Un gioco, una prova di abilità, uno scambio relazionale che si fa musica e ritmo, suscitando un immediato coinvolgimento nello spettatore e creando attesa rispetto all’evoluzione del passo a due. Un incontro che trascolora dal distacco, emotivamente e fisicamente percepibile, attraverso tutte le sfumature della conoscenza sempre più approfondita. Un racconto a passo di danza delle passioni nascoste, dei pudori e degli ammiccamenti, di quella paura e difficoltà nel fare il primo passo e poi dell’arrendersi che è piacere di un attimo, prima che la marea dell’incomprensione rimonti feroce. Una semplice panchina e il suo spazio, limitato e limitante, bastano all’azione. Scelte musicali e disegno luci sempre all’altezza – che ben si sposano con il gesto dei danzatori per un passo a due perfettamente ritmato e carico di pathos.

A conclusione della serata, Domino – di Tommaso Serratore, in scena con Sara Sguotti. Due enormi peluche bianchi che dovrebbero/vorrebbero rimandare a un’idea ‘marziana’ si presentano in una sequenza di flash in pose, a volte, divertenti e, altre, senza grande consequenzialità. Un tapis roulant fa procedere l’azione oltre che i danzatori. Voci distorte, un quadro che rimanda a un amplesso in slow motion in stile anni 70 – immersi nel rosso pianeta Marte? A cosa ci troviamo di fronte? Possiamo recensire qualcosa che sfugge totalmente a ogni comprensione, significato e parametro estetico o tecnico? Qualche spettatore ride, a tratti. Nel finale pare che gli stessi performer ridano di se stessi. O forse di noi, in platea, che ci sforziamo di comprendere?

Gli spettacoli sono andati in scena:
nell’ambito di Moving Stories Festival – Festival di danza e letteratura – V edizione
venerdì 19 novembre 2021, ore 21.00

Teatro delle Arti
via Giacomo Matteotti, 8 – Lastra a Signa (FI)
Compagnia degli Istanti/Compagnia Simona Bucci (Firenze) presenta:
Intimo Abitare
di e con Anna Balducci
a seguire:
Dancehaus Company (Milano) presenta:
24,42 Vegliate dunque
di Matteo Bittante
con Giovanni Leone e Matteo Bittante
a seguire:
Francesca Selva presenta:
Oppio 2.0

Teatro Cantiere Florida
via Pisana, 111/R – Firenze
sabato 20 novembre 2021, ore 21.00
Caronte | ad astratti furori
di Stellario Di Blasi
con Paola Valenti
produzione Versiliadanza
con il sostegno di MiC, Regione Toscana, Comune di Firenze
si ringrazia Teatro Arte Balletto di Pistoia diretto da Eleonora Di Miele e Luca Ferrante, Opus Ballet, Teatro Cantiere Florida
a seguire:
Algo-Ritmi
di Leonardo Diana
con Isabella Giustina e Leonardo Diana
musiche Rolando Cappanera, Raime, Apparat
disegno luci Gabriele Termine
produzione Versiliadanza
con il sostegno di MiC, Regione Toscana, Comune di Firenze
e con il sostegno per le residenze di PARC Performing Arts Research Centre e Teatro Cantiere Florida
a seguire:
Domino
ideazione Tommaso Serratore
danza Sara Sguotti, Tommaso Serratore
luci Eleonora Diana
musica Gabriele Ottino
coproduzione Perypezye Urbane, Versiliadanza
con il sostegno di Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e Fondazione CR Firenze – Bando Abitante 2021
si ringrazia MCF Belfioredanza, Teatro Florida