L’abito non fa il monaco… e nemmeno il professore!

Florence-Queer-FestivalNell’ambito della XI edizione del Florence Queer Festival, lo scorso 4 novembre il Teatro di Rifredi di Firenze ha ospitato Ennio Fantastichini e il suo amato Beniamino.

Il Florence Queer Festival è la più importante rassegna toscana dedicata alla cultura Queer. L’universo gay, lesbico, transgender e bisex racconta se stesso, attraverso il cinema, il teatro e l’arte, con l’obiettivo di scardinare quegli stereotipi all’interno dei quali è stato troppo a lungo costretto.
Da anni ormai, il Queer Theatre ha abbracciato l’idea di aprire il sipario a tematiche omosessuali e a punti di vista discordanti e provocatori, al fine di avvicinare a idee nuove, quelle grazie alle quali la nostra società muta e si evolve, anche un pubblico “inaspettato”.
Beniamino prende le mosse dalla storia di un professore di eloquenza shakespearina di Toorak, un piccolo paesino provinciale e bigotto dell’Australia. All’apparenza il nostro eroe, di cui non sapremo mai esplicitamente il nome, sembra un uomo di mezza età severo e austero, che indossa dei tristissimi pantaloni a quadretti e un’ampia camicia bordeaux, troppo impegnato a correggere “esse sibilanti” e balbuzie di sciatte signore di mezza età e bambini viziati, per preoccuparsi di costruirsi una vita propria. In realtà, quando i suoi allievi escono dal minuscolo appartamento in cui vive e insegna, il professore si trasforma, mostrando la Lei che abita il proprio corpo, maschile solo per uno stupido errore di chissà chi. Le sue giornate, quelle vere, sono scandite da dialoghi con William Shakespeare e Mick Jagger, da travestimenti e da isteriche e divertenti telefonate con l’amico/amante Brian. Ovviamente, sposato e con figli.
La vita del professore viene improvvisamente sconvolta dall’arrivo di Beniamino, un dodicenne tanto bello quanto impertinente, provvidenzialmente (o forse no?) affetto da balbuzie e quindi bisognoso di lezioni. Per una serie di avvenimenti e fraintendimenti, e dopo aver esploso un colpo di pistola contro il fastidioso orologio a cucù che però ha quasi ammazzato un poliziotto, il professore viene accusato di depravazione e demenza, soprannominato “il travestito di Toorak” e rinchiuso per otto anni in un manicomio. A consolarlo e ad accompagnarlo verso la follia, solo una lettera di Beniamino divenuto oramai un giovane attore, e qualche sporadica visita di Brian.
Una storia bella ma impegnativa, diretta con maestria da Giancarlo Sepe; una vicenda che a tratti imbarazza il pubblico ma che, per farsi perdonare, lo diverte subito dopo. Bravo Fantastichini, capace di riempire la scena in cui è costantemente solo. Isterico, divertente e disperato, l’attore laziale interpreta la doppia personalità del professore in modo credibile e coinvolgente e grazie alle sue movenze, il pubblico è in grado di percepire anche gli altri personaggi: li ama, li odia e alla fine li vede accanto a lui.
Ennio Fantastichini, affermano gli organizzatori del festival, accettando un ruolo così difficile e per certi aspetti un po’ scabroso, ha dimostrando finezza e grande libertà intellettuale, donando a tutti una notevole interpretazione. Gliene siamo decisamente grati.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro di Rifredi
via Vittorio Emanuele II, 303 – Firenze
Lunedì 4 novembre, ore 21:00

Beniamino
di Steve J. Spears
regia Giancarlo Sepe
con Ennio Fantastichini
voce al telefono Pino Tufillaro
costumi Giovanni Ciacci
scene Fabiana Di Marco
luci Umile Vainieri
musiche a cura di Harmonia Team
organizzazione Teresa Rizzo
produzione Marioletta Bideri per Bis Tremila