Comunicato stampa

Sarah Maestri porta al Teatro Delfino – dall’11 al 14 febbraio, Sala Capitolare – La Bambina dei fiori di carta, un racconto vero e drammatico sulla malattia vista attraverso gli occhi di una bambina, su come a volte anche una situazione di sofferenza possa diventare quasi un gioco.

Sarah Maestri, in questo monologo, tratto dall’omonima autobiografia, dà vita a una lunga lettera a se stessa per raccontarsi nella propria totalità, senza celare nulla e senza nascondersi, ma trasmettendo un messaggio di speranza: questa, in sintesi, l’essenza de La Bambina dei fiori di carta.

Aveva solo tre anni quando diagnosticarono a Sarah una grave malattia emolitica. Da quel momento trascorse gran parte della sua infanzia in corsia ma, pur avendo toccato con mano il dolore, di quei giorni vissuti fra camici bianchi, esami, terapie sempre nuove e prognosi mutevoli, Sarah custodisce solo ricordi felici. La malattia, vista con gli occhi di una bambina, si tinge di poetica leggerezza, perde la sua connotazione drammatica per trasformarsi in un gioco. In questo racconto non c’è traccia di sofferenza, il dolore, che ha costellato il passato della protagonista e che torna prepotente nel suo presente, le ha insegnato ad apprezzare ancora di più il “dono” che le è stato fatto: la vita. I ricordi dei giorni in ospedale s’intrecciano con i pensieri di Sarah adulta, che sin da piccola coltivava il sogno di diventare attrice. Il flusso emotivo, che è la cifra stilistica del romanzo, esplora difficoltà e sfide che questa ragazza si trova ad affrontare sia sul piano esistenziale, sia professionale. Gli anni travagliati della gavetta, un lungo percorso scandito da anni di studio, da un’infinità di provini e viaggi continui, oscillano fra successi professionali e umane delusioni. L’iniziazione di Sarah all’amore si snoda attraverso riflessioni profonde sul significato dell’amicizia, sugli affetti familiari, sulle sconfitte private collezionate nel tempo, sugli uomini sbagliati che ha incontrato sul suo cammino. Tutti episodi da cui è sempre riuscita a trarre preziosi insegnamenti. Inguaribile romantica, iperattiva e al contempo dotata di una tempra straordinaria, la “bambina dei fiori di carta” oggi trentenne guarda avanti con lo stesso candore di quando faceva iris di cartapesta in ospedale. Senza smettere di sognare. I fiori di carta presenti nell’allestimento scenico sono realizzati da bambini del reparto di Pediatria dell’Ospedale Del Ponte di Varese.

Teatro Delfino
via Monluè 84, Milano
11-14 febbraio ore 21, domenica ore 16
Sala Capitolare

La bambina dei fiori di carta
dall’omonima autobiografia edita da Aliberti
regia Andrea Chiodi
con Sarah Maestri