Questione d’adattamento?

Arriva anche a Napoli il musical Spamalot, che, guidato da Elio, cerca di portare la comicità surreale dei Monty Phyton nelle nostre lande.

Se è vero che la comicità è un linguaggio universale, è vero anche che ogni realtà ne può avere una sua tipologia peculiare non sempre perfettamente e universalmente intelligibile. In tal senso, esemplare è quella inglese, nella sua forma demenziale e no sense, i cui vessilli sono senza ombra di dubbio i Monty Python. Proprio a loro appartiene il musical Spamalot, parodia della celebre saga di Re Artù, a sua volta basato su un film del medesimo gruppo comico britannico. Qui, il Re e il suo gruppo di cavalieri vanno alla ricerca del Sacro Graal, muovendosi nello spazio a suon di danza e di improbabili canzoni che risucchiano in una spirale dell’assurdo assolutamente esilarante.

Ora, facile è comprendere dunque la difficoltà di tradurre e adattare, non solo un testo, ma proprio un tipo di comicità simile, cercando di incontrare il gusto di una realtà diversa, italiana in questo caso, un po’ distante da tale genere. Il regista Claudio Insegno e il musicista e scrittore Rocco Tanica non si sono lasciati spaventare e si sono lanciati in questa delicata impresa, riuscita però solo a metà.
Sicuramente azzeccatissima è stata la scelta di affidare a Elio (ovvero Stefano Belisari, frontman degli ormai scioltisi Elio e le storie tese) la parte di Re Artù. Se è vero che da un lato pare troppo ingessato e statico, dall’altro, la sua mimica facciale e il personaggio costruitosi negli anni, lo rendono quanto di più vicino esista, in Italia, a quella comicità da Monty Python di cui si diceva.

Tuttavia, il suo nome e il suo volto capeggiano sì le locandine dello spettacolo, ma nel concreto il suo personaggio – sia diegetico che reale – non spicca, in quello che è un cast sicuramente buono, ma che non buca la scena. Nel complesso la prima parte riesce a divertire, grazie comunque a un buon lavoro di adattamento che, edulcorazioni anacronistiche a parte, strappa più di una risata, tanto nella recitazione che nelle parti cantate. Si ha però la costante impressione che lo spettacolo non riesca mai a decollare, mantenendosi decisamente sottotono. Questa impressione trova conferma nella seconda parte, che affrettandosi verso il finale si fa via via sempre più spenta, priva di guizzo e a tratti noiosa.
Resta comunque apprezzabile il tentativo di imbarcarsi in una simile, coraggiosa e difficoltosa impresa, che porta in Italia qualcosa di diverso e in qualche modo nuovo.

Lo spettacolo è in scena
Teatro Augusteo

P.tta Duca D’aosta 263, Napoli
dal 28 gennaio al 4 febbraio 2018

Spamalot
testo e liriche Eric Idle
musiche John Du Prez
traduzione e adattamento Rocco Tanica
con Elio (Stefano Belisari), Pamela Lacerenza, Andrea Spina, Umberto Noto, Giuseppe Orsillo,
Filippo Musenga, Thomas Santu, Luigi Fiorenti
ensemble Michela Delle Chiaie, Greta Disabato, Federica Laganà, Maria Carlotta Noè,
Simone De Rose, Daniele Romano, Alfredo Simeone, Giovanni Zummo
direzione musicale Angelo Racz
coreografia Valeriano Longoni
scene Giuliano Spinelli
costumi Lella Diaz
disegno luci Alin Teodor Pop
disegno audio Edoardo Priori
ufficio stampa Rocchina Ceglia
regia Claudio Insegno