La seconda edizione dell’Appia Antica Chamber Music Festival si apre con una serata dedicata a uno dei grandi maestri della modernità artistica europea.

Abbiamo conosciuto Promu lo scorso anno, quando diede vita a un progetto che rispondeva all’esigenza diffusa di tornare ad ascoltare la grande musica dal vivo. Tra le varie attività, venne ideato l’Appia Antica Chamber Music Festival, un ciclo di concerti ambientati nella splendida cornice dell’antica strada romana. I risultati raggiunti hanno convinto gli organizzatori a rilanciare l’idea per questo 2022 confermando la formula: siamo sempre sull’Appia Antica, ma quest’anno ad accogliere il talento dei grandi musicisti in cartellone è l’ex Cartiera latina, spazio polivalente dell’Ente Regionale Parco Appia Antica, che da contesto industriale è stato riqualificato diventando un importante centro culturale. Lo spazio attorniato dalla vegetazione rappresenta l’ideale via di fuga dall’asfissiante calura estiva della città, soprattutto se l’occasione è quella riascoltare alcuni dei capolavori della storia della musica.

Nella serata inaugurale della seconda edizione dell’Appia Antica Chamber Music Festival, il grande protagonista è Johannes Brahms.
Pensiamo d’altronde allo spirito delle composizioni più effervescenti del repertorio del compositore austriaco: la profonda reverenza nei confronti della tradizione folklorica ungherese, che si esprime nella dimensione dinamica delle sue opere che coinvolgono innanzitutto il corpo di chi ascolta, fa coppia con la capacità che Brahms ebbe di influenzare l’immaginario collettivo. Ci sono motivi e melodie che scorrono da un secolo e mezzo tra cinema e pubblicità, che devono i natali proprio al genio mitteleuropeo: ascoltare i classici di Brahms significa ritornare a ciò che ci appartiene da sempre, per questo per la serata “Aimez-vous Brahms?” Danze e serenate nella musica di Brahms – che non a caso allude a un notissimo romanzo di Françoise Sagan e a un altrettanto noto film – si è scelto di eseguire due delle produzioni più celebri. L’Avos Project non snatura affatto le composizioni in questione per adattarle all’occasione, tutt’altro: con accuratezza quasi filologica, il programma recupera le prime versioni delle Danze ungheresi e della Serenata n. 1.

Infatti, le Danze ungheresi nascono per pianoforte a quattro mani, per quanto in molti le hanno conosciute e le conoscano nell’edizione con archi. Matteo Canalicchio e Andrea Di Marzio colgono lo spirito autentico delle prime cinque danze, con tutto il vigore ma anche l’estro bambinesco che le caratterizzano. La Serenata non è da meno, anche perché viene qui proposta nella versione originale per l’organico da camera, piuttosto che per quello da orchestra; è noto che Clara Schumann, a cui Brahms dedicò le sue due Serenate, non la apprezzò totalmente, probabilmente la pianista era ben più avvezza agli slanci del romanticismo di cui il marito fu il massimo esponente. Dopotutto quando si parla di “serenata” si pensa automaticamente a una composizione sentimentale ed emotiva. Invece la Serenata di Brahms è atipica, perché più vicina all’impulso della pastorale, espressione dell’energia della natura, dove il ritmo è preponderante. Tuttavia, questo non compromette affatto la bellezza magnetica di questa composizione, che scritta a metà Ottocento anticipa di molto le composizioni per il cinema. O sarebbe meglio dire: la grandezza di Brahms, paragonabile solo a pochi altri nomi, sta nel fatto che molte colonne sonore cinematografiche hanno preso ispirazione, più o meno coscientemente, dalla sua produzione. C’è molto cinema in Brahms, prima del cinema stesso, qui la sua incantevole modernità e la sua capacità di piacere a così tante persone ancora oggi: forse è stato questo a convincere la Promu e l’Avos Project a dedicargli l’apertura del festival, che proseguirà nel corso di tutta la settimana.

Il concerto è andato in scena:
Ex Cartiera Latina
Via appia Antica 42, Roma
3 luglio 2022 – 21.00

Appia Antica Chamber Music Festival n. 2 presenta
Avos Project
“Aimez-vous Brahms?”. Danze e serenate nella musica di Brahms
J. Brahms: Danze Ungheresi per pianoforte a quatro mani n. 1-5
J. Brahms: Serenata n. 1, op. 11 – versione per orchestra da camera