Teatro di pace

Recensione Jesus Christ Superstar. Ted Neeley è di nuovo Jesus Christ Superstar e il palcoscenico del Sistina s’infiamma la tra il talento degli artisti e il grande messaggio di fratellanza rivolto alla popolazione ucraina. Nel cast, diretto da Massimo Romeo Piparo, anche la versione hip hop di Erode del grande artista Frankie HI-NRG. In scena fino al 17 aprile.

Musica dal vivo, giochi di luce, emozioni sui trampoli e nella voce di straordinari performer e soprattutto un messaggio di pace, che arriva dritto al cuore: tutto questo è Jesus Christ Superstar. Una conferma, da anni, nel cartellone del Sistina, diretto dall’attento sguardo di Piparo.

Il tempio del musical, per tutta la settimana Santa, fino alla domenica di Pasqua, si trasforma in un altro Tempio, più sacro, per regalare al pubblico due ore di vera riflessione, oltre che di intrattenimento. Quest’anno purtroppo l’attualità è entrata all’interno di quest’opera rock, mietitrice di successi e in modo straordinario la guerra in Ucraina ha reso più cupo il tema della narrazione, seppur magnifico di suo il messaggio di questo spettacolo prodotto dalla PeepArrow Entertainment nella versione originale di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice.

L’inossidabile protagonista del film del 1973, Ted Neeley, che da anni ci ha abituato alla sua straordinaria presenza anche nei tour italiani, col graffio della sua voce ipnotizza nuovamente il pubblico, considerando da quanti anni il suo personaggio affascina le platee anche d’Europa. In Italia è dal 2014 che è presenza costante ed è ormai impossibile associare a Jesus Christ Superstar un altro nome e volto. Nel corso delle varie edizioni si sono alternati, invece, diversi nomi celebri per interpretare altrettanti personaggi di spicco, ricordiamo tra i tanti Barry Dennen (Pilato) e Yvonne Elliman (Maria Maddalena), entrambi come Neeley provenienti dalla storica pellicola e poi i Negrita, Simona Molinari, Shel Shapiro, Mario Venuti, Max Gazzè, Simona Bencini, Amii Stewart ed Elio, di Elio e le Storie Tese.

Ogni artista ha messo del proprio, rendendo unica ogni interpretazione, proprio come in questa edizione fanno il mezzo soprano Sofiia Chaika, che in tutta l’opera interpreta Maria Maddalena, e il soprano Anna Koshkina, anche lei nei panni dello stesso personaggio. Le due artiste, una ucraina e una russa, cantano, ognuna avvolta nella bandiera del proprio Paese, Could We Start Again, Please? (Potremmo ricominciare daccapo, per favore?), brano scritto da Lloyd Webber e Tim Rice nel 1970, il cui riferimento è agli Apostoli e a Maria Maddalena, consapevoli ormai del drammatico epilogo.

Una performance toccante, che raccoglie un unanime consenso tra il pubblico, che resta in silenzio durante le trentanove frustate inferte a Gesù, altro punto sbalordivo dello spettacolo. Ogni colpo di frusta, infatti, oltre a essere enfatizzato a tempo di musica, è accompagnato da un’immagine forte che ha scosso il mondo, impressa nella mente di ogni singolo spettatore; alle fotografie iconiche delle varie tragedie, l’Olocausto, l’attacco delle Torri Gemelle e gli attentati di mafia a Falcone e Borsellino, stavolta si aggiungono quelle terribili di quest’ultima guerra agghiacciante.

A portare una nota di goliardia, nonché ironica, in grado di rompere schemi, tanto da risultare quasi paradossale, è Frankie HI-NRG, al suo straordinario esordio nel ruolo di Erode in versione hip hop, sicuramente tra i più estrosi tra quelli introdotti negli ultimi anni in Jesus Christ Superstar. L’abbigliamento in salsa rap crea un contrasto abissale rispetto alla tunica del Gesù che parla alla folla, un modo diverso di unire stile e, soprattutto, messaggi senza epoca. Il resto del cast è composto da oltre trenta artisti, tra cui Feysal Bonciani, ancora una volta nei panni di Giuda, già apprezzato nelle edizioni scorse, il cui numero che parte dal foyer del teatro, fino a raggiungere la platea, per riappropriarsi poi del palcoscenico, regala infinite sensazioni e la resa è divina.

Un plauso dovuto anche ai bravissimi Francesco Mastroianni (Caifa), Mattia Braghero (Hannas), Andrea Di Persio (Pilato) e Giorgio Adamo (Simone), che attraverso le loro estensioni vocali impreziosiscono l’opera di suo già immensa.

Dopo Roma Jesus Christ Superstar nei prossimi mesi toccherà diverse città: Firenze (Teatro Verdi dal 22 al 24 aprile), Bari (Teatro Team dal 30 aprile al 1 maggio), Bassano del Grappa (Pala Bassano 2, 6 maggio) Genova (Politeama Genovese, dal 13 al 14 maggio), Torino (Teatro Colosseo dal 17 al 19 maggio), Reggio Emilia (Teatro Municipale Valli dal 27 al 29 maggio), per poi giungere a Bologna (Teatro EuropAuditorium dal 31 maggio al 1 giugno).
L’augurio nel frattempo è che non si versi più tutto il sangue che nei secoli ha inondato il mondo, bensì che a scorrere sia solo acqua, come sorgente di vita, che come il bel teatro disseta, ristora e dona pace ai sensi.

Lo spettacolo continua:
Teatro Il Sistina
via Sistina, 129 – Roma
fino a domenica 17 aprile
orari: da giovedì a sabato ore 20.30, domenica ore 16.00

Jesus Christ Superstar
regia Massimo Romeo Piparo
con Ted Neeley, Feysal Bonciani, Anna Koshkina, Sofiia Chaika, Francesco Mastroianni, Mattia Braghero, Andrea Di Persio, Giorgio Adamo e con Frankie HI-NRG
ensemble Greta Bellintani, Nico Colucci, Francesco Consiglio, Laura Fiorni, Dafne Kartsiaklis, Cristina La Gioia, Sebastiano Lo Casto, Rossella Lubrino, Viola Oroccini, Simone Ragozzino, Cialì Spostato, Sara Telch, Axel Torrisi
direzione musicale Emanuele Friello
scene Giancarlo Muselli elaborate da Teresa Carusa
costumi Cecilia Betona
coreografie Roberto Croce
luci Daniele Ceprano
suono Stefano Gorini
ufficio stampa Federica Fresa