La rassegna Classica al Tramonto porta Play Gershwin al Museo Orto Botanico di Roma, splendida location immersa nello storico quartiere di Trastevere, accompagnando il pubblico all’ascolto della «musica del leggendario pianista e compositore George Gershwin». Un omaggio straordinario alla scoperta di uno dei maestri di musica colta americana del Novecento, certamente il più popolare essendo colui che seppe ottenere i massimi riconoscimenti anche in Europa fondendo elementi jazz, musica per il cinema e il musical, e tradizione sinfonica. Un talento immenso, il cui tentativo di creare una tradizione “colta” nel Nuovo Mondo venne stroncato solo dalla scomparsa in troppo giovane età.

Riparte dunque il progetto della Istituzione Universitaria dei Concerti della Sapienza negli spazi dell’Orto Botanico di Roma che «intende rendere omaggio al coraggioso, attualissimo pensiero musicale di uno dei piú straordinari musicisti di tutti i tempi». Si tratta di un appuntamento che, se prima della chiusura pandemica era consolidato, oggi torna a essere fortemente atteso. Infatti, i concerti costituiscono un evento ormai imprescindibile non solo per gli amanti della musica classica, dei suoi grandi autori antichi e dei suoi eccelsi interpreti contemporanei, ma anche per ribadire lo status, l’importanza e il prestigio che la politica culturale della Capitale può offrire a un pubblico che spesso “proviene” appositamente per queste occasioni. Per questo, oltre alla musica, a dare ulteriore fascino e spessore alla kermesse sono i suggestivi luoghi dell’Orto Botanico e una macchina organizzativa ormai di lungo corso e capace di ben assistere il nutrito seguito di affezionati che conoscono bene il livello della proposta.

Come ogni anno, anche la corrente edizione si annuncia imperdibile e sono diverse serate di musica eseguita da autentiche autorità del campo. È questo il caso dell’inaugurazione con Play Gershwin, «una selezione di brani […] opportunamente trascritti ed elaborati dal pianista Enrico Pieranunzi per essere suonati da un ensemble di 3 strumenti: pianoforte, violino e clarinetto». Pianista, compositore e arrangiatore, oltre ad aver collaborato «in concerto o in studio d’incisione, con Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron», Enrico Pieranunzi è «pluripremiato come miglior musicista italiano nel “Top Jazz”, annualmente indetto dalla rivista “Musica Jazz” (1989, 2003, 2008) e come miglior musicista europeo (Django d’Or, 1997)». Da par suo, lo accompagnano al violino Gabriele Pieranunzi – anch’egli «pluripremiato in alcune tra le principali competizioni internazionali tra cui il prestigioso Premio Paganini (Genova, 1988 e 1990)» – e il clarinettista Gabriele Mirabassi che «ha collaborato […] con, per citarne solo alcuni, Gianmaria Testa, Erri De Luca, Ivano Fossati, Sergio Cammariere, Mina, Giorgio Rossi, David Riondino, Marco Paolini»

Si tratta, dunque, di un modo straordinario per tornare alla musica dal vivo, ascoltare le meraviglie musicali di un passato più o meno recente  e immergersi in uno dei tanti cuori verdi di Roma. In questa occasione, che è di grande prestigio e attrattiva tanto per i turisti, quanto per gli stessi cittadini romani, il concerto ha ovviamente confermato non solo il livello dei suoi esecutori, ma anche la loro “generosità”, con la ripresa dei preludi mancanti (il primo e il terzo) e un inedito gershwiniano trascritto – of course – dal maestro Enrico Pieranunzi, le cui riduzioni di An American in Paris (dove per esempio il piano non sarebbe presente) o dell’inconfondibile Rhapsody in Blue, si sono accompagnate alle superbe “improvvisazioni” di altri brani, come But not for me.

Chapeau.

Il concerto si è svolto
Museo Orto Botanico
Largo Cristina di Svezia 23a, Roma

Istituzione Universitaria dei Concerti presenta
Play Gershwin
Enrico Pieranunzi, pianoforte
Gabriele Pieranunzi, violino
Gabriele Mirabassi, clarinetto

Programma
Gershwin An American in Paris (trascrizione/elaborazione originale di Enrico Pieranunzi)
Gershwin Preludio n. 2 (trascrizione/elaborazione originale di Enrico Pieranunzi)
E. Pieranunzi Variazioni su un tema di Gershwin
Gershwin/Heifetz My man’s gone now
It ain’t necessarily so (da Porgy and Bess)
Gershwin The man I love
Gershwin I got rhythm
Gershwin Rhapsody in Blue (trascrizione/elaborazione originale di Enrico Pieranunzi)