La nuova stagione dei linguaggi della scena contemporanea

È tempo di Primavera a Castrovillari, dove da alcuni giorni, fervono i preparativi degli organizzatori di Scena Verticale, che dal 1999 hanno fondato uno dei festival più attraenti e virtuosi della scena teatrale internazionale, Primavera dei Teatri.

Qui, in un piccolo centro nella periferia culturale del sud Italia, questa rassegna arriva come una benedizione. Perché chi fa teatro e chi va a teatro in Calabria dichiara guerra ai pregiudizi che per troppo tempo hanno intrappolato il Meridione, riducendolo a una terra silenziosa, inerte, passiva, dove tutto cambia per non cambiare mai nulla, solleticata una citazione di gattopardesca memoria.

Invece, questa città della provincia di Cosenza che storicamente richiama una destinazione militare, gli accampamenti dei romani (Castrum Villarum), ha ormai da anni accolto un festival che porta in scena i nuovi linguaggi della contemporaneità e si interessa dei suoi lati oscuri, delle sue ferite, delle sue ambiguità e dei suoi vuoti, che sono anche i nostri. Saverio La Ruina, Dario De Luca e Settimio Pisano, direttori di Primavera dei Teatri, protagonisti dentro alla storia della drammaturgia contemporanea e della nuova creatività, riscrivono a sei mani insieme anche una storia diversa della Calabria, che si conferma sensibile e intelligente non solo nell’intercettare i linguaggi attuali del teatro, ma anche dell’arte contemporanea, e di dialogare perfino con essi.

Così Dario De Luca, fondatore del Festival dallo sguardo visionario: «Tanti sono gli elementi che concorrono a rendere una manifestazione prestigiosa e riconoscibile: il territorio in cui nasce e attecchisce, la peculiarità del progetto, una direzione rigorosa e coerente nelle scelte, la magia degli spazi utilizzati. Uno di questi elementi è senza dubbio la sua collocazione temporale nell’arco dell’anno. È per questo motivo che abbiamo voluto fortemente che Primavera dei Teatri tornasse alla sua collocazione primaverile, anche prendendoci il rischio di non attendere l’avviso pubblico regionale sugli eventi che da anni sostiene economicamente il festival per 2/3 del suo budget. Primavera dei Teatri, che apre ogni anno la lunga stagione festivaliera in Italia, deve poter assolvere alla funzione di presentare e accompagnare i debutti nazionali, di tante compagini artistiche, in questo preciso momento dell’anno e non può vanificare il lavoro di programmazione di un anno che un evento culturale come questo necessita».

La rassegna, riconosciuta di anno in anno dal Ministero della Cultura, di cui il primo a intuirne la straordinarietà fu l’illustre Franco Quadri nel 2019, nel corso del tempo ha ricevuto diversi premi, tra cui l’Ubu (2009), Premio Kilowatt-Titivillus (2013), Premio Gennaro Vitiello (2023). È una macchina che trasforma la città, che libera e rigenera il pensiero sempre più narcotizzato e omologato, non solo al sud, con spettacoli che scavano nel profondo la complessità dell’animo umano, che fermano il tempo, deragliano luoghi comuni, bruciano certezze, per riscoprirci vivi, in carne e ossa, fatti di nervi, di sangue, di aria quando non manca, se l’anima si inaridisce sotto la plastica di un grigio sofà, come quella del manichino senza vita presente sul manifesto graficamente superlativo di quest’anno. In occasione della 23ma edizione, un programma stupefacente dal 27 maggio al 4 giugno con oltre 40 eventi di spettacolo dal vivo, tra teatro, danza, musica, performance, residenze creative, workshop, reading. In prima nazionale: Big in Korea, drammaturgia di Francesco D’Amore e Luciana Maniaci, regia Kronoteatro, con Tommaso Bianco e Maurizio Sguotti, Canto alle vite infinite, drammaturgia, regia e interpretazione di Elena Bucci, progetto in collaborazione con Marco Sgrosso, Umanità nova-cronaca di una mancata rivoluzione, con Giuseppe Carullo, regia Cristiana Minasi, drammaturgia Fabio Pisano, I Greci, gente seria! Come i danzatori con Roberto Scappin e Paola Vannoni (Premio Dante Cappelletti), I Persiani di Eschilo, la tragedia più antica del mondo con Silvio Castiglioni, canti Marina Moulopulos,spazio scenico e regia Sacchi di Sabbia/Silvio Castiglioni, LidOdissea di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, Città sola di Olivia Laing, con Lisa Ferlazzo Natoli, riduzione e drammaturgia di Fabrizio Sinisi, regia Alessandro Ferroni e Lisa Ferlazzo Natoli. Ancora in cartellone Donna di dolori di e con Patrizia Valduga in scena con Daniela Piperno, Penelope, con la regia e drammaturgia di Martina Badiluzzi, La sindrome delle formiche della Compagnia Occhisulmondo, Welcome to my funeral, nuova creazione di Brandon Lagaert per Equilibrio Dinamico Dance Company. In rasssegna anche due spettacoli di casa per il pubblico, critica e spettatori provenienti dal resto d’Italia e dall’estero e per noi da vedere e rivedere: Re Pipuzzu fattu a manu, melologo calabrese per tre finali di e con Dario de Luca e Gianfranco De Franco, e Via del Popolo, di e con Saverio La Ruina. Tra i reading è calda l’attesa della performance e presentazione sulle opere di Marica Roberto e Daniel Cundari, Incarnare il verbo. Attendiamo con trepidazione che si apra il sipario di questa Primavera sulla rappresentare della magia dell’arte “liberata dalla menzogna di essere verità”.

Gli spettacoli andranno in scena
Primavera dei Teatri
Castrovillari
27 maggio – 4 giugno 2023
XXIII edizione

Martedì 30 Maggio, ore 17.00
Protoconvento francescano
MARICA ROBERTO E DANIEL CUNDARI
INCARNARE IL VERBO
Presentazione e performance sulle opere poetiche di Marica Roberto e Daniel Cundari
modera Minella Bloise

ore 18.30
Teatro Vittoria
BIG IN KOREA
drammaturgia Francesco d’Amore e Luciana Maniaci (Maniaci d’Amore)
regia Kronoteatro
con Tommaso Bianco e Maurizio Sguotti

ore 20:30
Teatro Sybaris
CANTO ALLE VITE INFINITE
drammaturgia, regia e interpretazione di Elena Bucci

Mercoledì 31 Maggio, ore 18.30
Circolo cittadino
DONNA DI DOLORI
un monologo di Patrizia Valduga
con Daniela Piperno e Patrizia Valduga
cura Antonio Calbi

ore 20.30
Capannone Autostazione
UMANITÀ NOVA -cronaca di una mancata rivoluzione-
Con Giuseppe Carullo
Regia Cristiana Minasi
Drammaturgia Fabio Pisano

Giovedì 1 Giugno, ore 19.00
Teatro Vittoria
PENELOPE
regia e drammaturgia Martina Badiluzzi con Federica Carruba Toscano
Scritto e diretto da Martina Badiluzzi
Con Federica Carruba Toscano

ore 21.00
Teatro Sybaris
I GRECI, GENTE SERIA! COME I DANZATORI
Ideazione, drammaturgia e messa in opera Roberto Scappin e Paola Vannoni

Venerdì 2 Giugno, ore 17.30
Capannonne Autostazione
PERSIANI di Eschilo – la tragedia più antica del mondo
Silvio Castiglioni/I Sacchi di Sabbia
con Silvio Castiglioni

ore 19.00
Teatro Vittoria
LIDODISSEA
testo e regia Berardi Casolari
con la collaborazione di César Brie
con Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari, Ludovico D’Agostino, Silvia Zaru

ore 21.00
Teatro Sybaris
LA SINDROME DELLE FORMICHE
Uno spettacolo OCCHISULMONDO
Con Ciro Masella e Giulia Zeetti
Regia Massimiliano Burini e Daniele Aureli

Sabato 3 Giugno, ore 12.00
Sala Varcasia
RE PIPUZZU FATTO A MANU_MELOLOGO CALABRESE PER TRE FINALI
di e con Dario De Luca
e Gianfranco De Franco

ore 19.00
Teatro Vittoria
VIA DEL POPOLO
di e con Saverio La Ruina

ore 21.00
Teatro Sybaris
FELICISSIMA JURNATA
di Putéca Celidònia
drammaturgia e regia Emanuele D’Errico
con Antonella Morea e Dario Rea
e con le voci delle donne e degli uomini del Rione Sanità

Domenica 4 Giugno, ore 19.00
Teatro Vittoria
BEAT FORWARD
regia Igor Urzelai Hernando e Moreno Solinas
aiuto regia Margherita Elliot
interpreti Francesco Saverio Cavaliere, Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Roberta Racis, Silvia
Sisto

ore 21.00
Teatro Sybaris
WELCOME TO MY FUNERAL
di Brandon Lagaert per Equilibrio Dinamico Dance Company