Recensione Rigoletto. Va verso la conclusione la stagione teatrale genovese e prima dell’ultima opera (Il turco in Italia) che chiuderà il cartellone e la parentesi all’aperto presso i parchi di Nervi, anche quest’anno Verdi non poteva mancare. E “che” Verdi.

Rigoletto è sempre una garanzia nei cartelloni nonché un piacere per i cantanti avere una parte nelle recite. Partiamo con il dire che questo Rigoletto è una buona riuscita nel complesso: la regia tradizionale di Panerai è sempre apprezzata, mantiene il giusto equilibrio tra antico e moderno e garantisce un perfetto equilibrio tra musica, libretto e interpretazioni, mentre la regia ripresa da Vivien Hewitt integra perfettamente gli allestimenti scenici. Ci si permetta un appunto: nonostante il piacere di assistere a Rigoletto, auspichiamo che nei prossimi anni, se nuovamente presente in cartellone, trovi il giusto compromesso proponendo una nuova regia, nuove scene e costumi (è cambiato il cast ma il resto ricorda molto la messinscena della medesima opera pre-pandemia).

Tornando allo spettacolo genovese, come si diceva una buona riuscita. Buona ma non ottima. Si parta dal cast: applausi davvero meritati per il nome del titolo, nella voce di Ivan Inverardi. Il baritono fa sfoggio di voce, interpretazione e presenza sulla scena a volte anche troppo nei casi di rapporti con il Duca di Mantova (Matteo Falcier) in cui tende a sovrastarlo. Il nobile infatti non è costante per tutto lo spettacolo anzi emerge dopo il primo atto, specialmente nel secondo e nel finale, con una interpretazione discreta, ma migliorabile. Sicuramente non lo aiuta il confronto con la vera star della serata, Lucrezia Drei nel ruolo femminile di Gilda in cui è perfetta e della cui performance on troviamo un momento che possa essere discutibile: a partire dal duetto del primo atto con il padre e poi nel celebre Vendetta, tremenda vendetta, la sua voce e la sua interpretazione sono impeccabili compreso l’acuto finale che ci aspettiamo possa solo che intensificarsi e migliorare per le prossime sue prove. Mariano Buccino (Sparafucile) è sempre grandioso, solido e intenso, non delude mai sia per voce che interpretazione insieme alla collega Valeria Girardello nel ruolo di Maddalena, ruolo il cui apporto interpretativo risulta sempre essenziale e che con lei certamente non manca.

Applausi per i cortigiani principali Gianfranco Montesor (Monterone), Didier Pieri (Borsa) e Marco Camastra (Marullo) e Claudio Ottino (Conte di Ceprano) che guidano ahinoi un coro poco convincente. Se infatti il coro in Verdi è essenziale, è quasi sempre protagonista e difficilmente quello del teatro genovese delude, in questa recita sembra ridursi e non avere quella potenza che ci si aspetta. È forse complice uno squilibrio dal rapporto con l’orchestra che, nonostante una direzione come quella di Jordi Bernacer corretta e didascalica, sovrasta le voci che oltre a sembrare meno di quelle necessarie, non sovrastano le parti strumentali nei momenti più corali.

Una messinscena come si diceva comunque apprezzabile ma dal Carlo Felice per la prossima stagione ci aspettiamo un andamento complessivo migliore.

«Tutto è gioia, tutto è festa. Tutto invitaci a goder!
Oh, guardate non par questa Or la reggia del piacer!»
Coro Cortigiani, Atto I, scena 5

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro Carlo Felice
passo Eugenio Montale 4, Genova
venerdì 13, venerdì 20 e sabato 21 maggio ore 20.00
sabato 14, domenica 15 e domenica 22 ore 15.00

Rigoletto
Melodramma in tre atti
di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave
Maestro concertatore e direttore Jordi Bernàcer
Regia Rolando Panerai ripresa da Vivien Hewitt
Scene Fondazione Teatro Carlo Felice da un’idea di Rolando Panerai
Costumi Regina Schrecker
Coreografie Nicola Marrapodi
Luci Luciano Novelli
Il Duca di Mantova, Matteo Falcier
Rigoletto, Ivan Inverardi
Gilda, Lucrezia Drei
Sparafucile, Mariano Buccino
Maddalena,  Valeria Girardello
Giovanna,  Anna Venturi
Il Conte di Monterone, Gianfranco Montresor
Marullo, Marco Camastra
Matteo Borsa, Didier Pieri
Il Conte di Ceprano, Claudio Ottino
La Contessa di Ceprano, Simona Marcello
Usciere, Roberto Conti
Paggio, Simona Pasino
Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro Francesco Aliberti
Allestimento in coproduzione Fondazione Teatro Carlo Felice Genova/Teatro San Carlo Napoli/Teatro Liceu Barcellona/Palau de les Arts Reina Sofía Valencia Produzione dedicata alla memoria di Renata Tebaldi nel centenario della nascita
durata circa 185 min con intervallo