Rivelazione e rivoluzione

Recensione Tutti Parlano di Jamie – Il musical. Al Teatro Brancaccio, Giancarlo Commare è il protagonista di Tutti Parlano di Jamie – Il musical, spettacolo, tratto da una storia vera, rappresentato per la prima volta in Italia dopo l’enorme successo di critica e pubblico ottenuto a Londra. Con la regia di Piero Di Blasio, sarà in scena a Roma fino al 3 aprile.

Sì, è proprio così, Tutti Parlano di Jamie, soprattutto dopo la prima dell’11 marzo, che ha avuto luogo al Brancaccio di Roma. E se ne può parlare solo bene, perché non è solo uno spettacolo in cui emerge tutto il grande lavoro di gruppo che c’è dietro, ma è soprattutto una storia vera, quella di Jamie Campbell (presente tra l’altro in platea alla prima), un adolescente nato a Sheffield nel Nord dell’Inghilterra che cresce con un desiderio e lotta con tutto se stesso per realizzarlo: diventare un performer, o meglio una drag queen.

In un periodo in cui sempre più forte è il desiderio di riscatto, di libertà e affermazione, questo musical sfonda barriere e permette alla mente, oltre che al cuore, di andare oltre ogni tipo di pregiudizio, per far sì che l’individuo si realizzi nonostante i molteplici ostacoli. L’enorme successo raggiunto dal musical Everybody’s talking about Jamie, che ha debuttato nel 2017 all’Apollo Theatre di Londra, ha portato il regista Jonathan Butterell a farne un film nel 2021, con l’esordiente Max Harwood e il candidato premio Oscar Richard E. Grant, distribuito da 20th Century Fox e disponibile ancora oggi in streaming su Amazon Prime Video.

“Attualmente il musical oltre che in tour in Inghilterra, è in scena a Tokyo, Seul, Los
Angeles, dove ha debuttato lo scorso 15 gennaio, e a Sydney”. Piero Di Blasio, primo a credere nel progetto nonché regista del musical, è riuscito a realizzare il sogno di portarlo in Italia dopo “tre anni di fatica, di lotte, di discussioni, di amore, di rispetto e di fiducia incondizionata verso ogni anima che è entrata in contatto con il mondo Jamie”, avvalendosi di collaboratori d’eccezione e di un cast composto da straordinari artisti. A vestire i panni di Jamie, ma soprattutto a calzare le fiammanti scarpe rosse con tacco 15, è l’attore trentenne, Giancarlo Commare, il cui successo è vertiginoso, soprattutto dopo il ruolo dell’analfabeta e ingenuo Rocco Amato nella serie di Rai 1 Il Paradiso delle Signore e dopo il film Maschile singolare, in cui è attore protagonista.

Commare in Tutti parlano di Jamie stupisce il pubblico con la scanzonata ironia, propria del personaggio, ma soprattutto con la formidabile versatilità con cui riesce a recitare e passare dal canto al ballo con spiccata disinvoltura, essendo per lui nuovo il mondo del musical. Jamie deve parte della sua forza a sua madre Margaret, coraggiosa donna oltremodo protettiva, pronta a donare al figlio non solo tutto l’amore di cui dispone, ma anche il calore di un padre assente, che lei continua a coprire, fingendo regali e attenzioni con la firma di un uomo che non ha mai accettato quel figlio così “speciale”. È Barbara Cola a ricoprire questo ruolo materno e a incantare la platea con la sua splendida voce, soprattutto con le note di Figlio mio (He’s my boy), in cui gli applausi scroscianti fanno vibrare il teatro.

Non da meno sono la voce e il talento di Lisa Angelillo, Miss Hedge nel musical, l’insegnante del College in cui Jamie inizia a far emergere il suo “io”, tra sogno e realtà, subendo, ma anche agendo. Personaggio spigoloso, opposto a Margaret, quello ricoperto dall’Angelillo, attrice che è l’emblema della perfezione e della Qualità, proprio come il titolo del brano che esegue, in cui paragonando il giovane a un’opera d’arte, nel suo inconscio, ne esalta anche la perfezione e la vanità.

Completano il cast l’attore e doppiatore Franco Mannella, nei panni di Hugo, ossia la drag queen Loco Chanelle (mentore del ragazzo), Ludovica Di Donato, attrice e affermata tik toker, che interpreta la “zia” e amica della madre di Jamie, Benedetta Boschi, Pritti l’amica del cuore del giovane, anche lei bullizzata per via della sua religione. Menzione anche per il bullo della scuola che è severamente impersonato da Flavio Marullo, Umberto Noto, nel doppio ruolo di una delle drag e del padre di Jamie e infine per le altre due drag del locale Legs Eleven che hanno il volto e le movenze di Michele Savoia e Sebastian Gimelli Morosini.

I tantissimi messaggi, contenuti nei dialoghi e nelle canzoni che danno ritmo alla storia emozionante, mai banale e ricca di sfumature, sono ben coadiuvati da elettrizzanti coreografie, curate da Laccio, già direttore artistico di programmi televisivi di successo come The Voice of Italy e X Factor, il quale si è ispirato a due stili nati tra gli anni ’60 e ’70 in America proprio nella comunità LGBTQ+: il vogueing e il waacking, molto in voga all’interno dei club, in cui moda e libertà espressiva esaltavano le Star, così come si sente Jamie. “Le musiche originali sono composte da Dan Gillespie Sells, leader della band inglese The feeling, attiva dalla seconda metà degli anni ’90, rispecchiano il movimento pop progressive di quegli anni, miste al nuovo soft-rock”, riprese qui in Italia dal Maestro Dino Scuderi.

Il tutto è racchiuso all’interno di scenografie innovative, realizzate da Alessandro Chiti, essendo “la produzione italiana l’unica ad essere stata autorizzata dall’originale anglosassone a mettere in scena una versione dello spettacolo completamente nuova dalle scene ai costumi (di Francesca Grossi), dalle coreografie alla regia, senza però intaccare l’integrità di musica e testo”.

Assistiamo dunque a elementi scenografici, per lo più costituiti da pannelli luminosi, che si muovono, anche grazie a un sapiente gioco di luci (interessante l’omaggio alla popolazione dell’Ucraina), insieme a tutti i protagonisti della storia, supportati dagli ensemble, che contribuiscono a scandire il tempo attraverso i luoghi della storia. L’aula scolastica prende spesso così vita con i movimenti dei banchi, per dar spazio poi alla cucina di mamma Margaret, dove avvengono i confronti più intimi per passare al paillettato negozio di Hugo, ribattezzato Vittorio Secret, in cui anche i manichini si animano.

Tutti parlano di Jamie, fin da quel documentario della BBC del 2011 Jamie: Drag Queen at 16, ne ha scosso di animi, appassionando e divertendo e continuerà a scuotere il pubblico romano fino a domenica 3 aprile, dove resterà sul palcoscenico del Brancaccio per rendere più luminose le giornate, spargendo “glitter sopra il grigio di città”.

Lo spettacolo continua:
Teatro Brancaccio
via Merulana, 244 – Roma
orari: da martedì a venerdì ore 20.45, sabato ore 17.00 e 20.45, domenica ore 17.00
fino a domenica 3 aprile

Alessandro Longobardi in associazione con Nica Burns presenta
Tutti parlano di Jamie – Il musical
libretto Tom Macrae
da un’idea originale di Jonathan Butterell
musiche e orchestrazione Dan Gillespie Sells
adattamento e regia Piero Di Blasio
con Giancarlo Commare, Barbara Cola, Franco Mannella, Ludovica Di Donato, Lisa Angelillo, Benedetta Boschi, Flavio Marullo, Umberto Noto, Michele Savoia, Sebastian Gimelli Morosini
scene Alessandro Chiti
costumi Francesca Grossi
direzione musicale Dino Scuderi
supervisione artistica e coreografie Laccio
produzione Viola Produzioni – OTI Officine del Teatro Italiano
ufficio stampa Silvia Signorelli