Giovani talenti alla prova del fuoco

Mercoledì 6 luglio è andato in scena il concerto di due brillanti musicisti dell’Avos Project, che si sono cimentati anche in una delle più complesse composizioni beethoveniane.

Nel cuore del Parco Regionale dell’Appia Antica, nello spazio esterno dell’ex cartiera circondato dalla folta vegetazione boschiva, l’Appia Antica Chamber Music Festival, alla sua seconda edizione, si sta dimostrando uno degli appuntamenti più significativi nell’ambito della musica classica dal vivo. Nella serata del 6 luglio, i protagonisti sono stati due giovanissimi e talentuosi musicisti della scuderia Avos Project, la scuola internazionale di musica che in sinergia con Promu ha reso possibile la realizzazione di questo festival che nel fine settimana vedrà il suo compimento con lo svolgimento dei Ludi Apollinares – I giochi di Avos. Questi ultimi si presentano come una sorta di amichevole competizione tra i giovani della scuola, che coadiuvati dai loro maestri si sfideranno davanti al pubblico; ebbene, il concerto di mercoledì 6 luglio è stato una sorta di preambolo di questi giochi, perché ha messo in evidenza lo straordinario livello tecnico del violinista Andrea Siles Mellinger e del pianista Andras Moldovanyi per il concerto dal titolo Bartok, Beethoven, Kreisler.

Già solo leggendo i nomi dei compositori, ma ancor più dando un’occhiata al programma, si può facilmente intuire come i due musicisti, per quanto giovani, abbiano ormai varcato la soglia del professionismo. Il duo infatti esordisce eseguendo due opere del compositore ungherese Béla Bartok, uno dei maestri del passaggio dalla tradizione ottocentesca al rinnovamento della sperimentazione tecnica e linguistica del Novecento. In Rhapsody No. 1 e nelle Romanian Folk Dances, il violino – richiamandosi alle tradizioni folkloriche dell’est – vortica in maniera spigolosa, senza disdegnare dissonanze e sonorità che annunciano l’espressionismo, se non persino la dodecafonia. Le 3 Alt-Wiener Tanzweisen di Fritz Kreisler rappresentano un sorta di godibilissimo intervallo: le tre danze del violinista austriaco, per quanto non ovvie nell’esecuzione, però si prestano all’ascolto con maggiore felicità.

Ma è dopo Kreisler che Mellinger e Moldovanyi dimostrano il loro talento, perché la vera protagonista della serata è la Sonata No. 9 Kreutzer di Ludwig van Beethoven. Un’opera leggendaria, nota tra i cultori e i musicisti per la sua difficoltà esecutiva, la sua durata e per l’intricata struttura. Attraverso questa Sonata il genio di Beethoven riuscì a innervare lo spirito epico della musica sinfonica e orchestrale a due sole componenti, ovvero il piano e il violino, che nelle sonate tradizionalmente adottano registri ben più moderati e regolari. Nella Sonata No. 9, invece, le partiture dei due strumenti hanno pari dignità, anzi si inseguono e si invertono la posizione centrale alimentando una sorta di lotta passionale: se infatti spesso il piano risultava subordinato alla funzione di contesto ritmico per lasciare spazio esclusivo all’estro del violino, qui Beethoven rivoluziona la tradizione della musica da camera, instillando in essa tutta la potenza della composizioni di ampio respiro, facendo sì che piano e violino assumano una funzione essenziale tanto nelle parti più trascinanti che in quelle di afflato più sentimentale ed emotivo. Ascoltare la Kreutzer sembra quasi sentire le tante sfaccettature della passione amorosa, ed è forse questo che colse Lev Tolstoj quando, alla fine dell’Ottocento, all’incirca 80 anni dopo la pubblicazione della Sonata, scrisse quello che probabilmente è il più toccante dei suoi romanzi brevi, Sonata a Kreutzer, incentrato su una storia di amour fou segnata dalla tragedia e dalla paranoia, un viaggio nei meandri della psiche umana, così contorta e complessa che è quasi impossibile trovare un’opera che sia altrettanto efficace nel trasmettere la medesima enfasi.

Il concerto è andato in scena:
Ex Cartiera Latina
Via appia Antica 42, Roma
6 luglio 2022 – 21.00

Appia Antica Chamber Music Festival n. 2 presenta
Bartok, Beethoven, Kreisler
B. Bartok: Rhapsody no. 1
B. Bartok: Romanian Folk Dances
F. Kreisler: 3 Alt-Wiener Tanzweisen (Liebesfreud, Liebesleid & Schön Rosmarin)
L. Van Beethoven: Sonata No. 9 “Kreutzer”
Violino Andreas Siles Mellinger
Pianoforte Andras Moldovanyi